Il 35 per cento della produzione mondiale del cibo dipende dall’impollinazione delle api ed oggi a Gorizia, a palazzo Coronini Cronberg, ha avuto luogo il convegno “Api senza frontiere – Cooperare oltre i confini per la tutela della biodiversità”, che ha avuto luogo nel contesto del progetto Adria 3 – asse 1:tutela della biodiversità tra Friuli Venezia Giulia ed Istria, salvaguardia e valorizzazione dell’ecotipo di ape pannonica-mediterranea, ed è stato promosso da Informest in sinergia con la Provincia di Gorizia.
All’evento ha preso parte l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, la quale ha messo in evidenza la trasversalità dei temi connessi alla biodiversità, argomenti come tutela dell’ambiente, gestione del fabbisogno e del patrimonio energetico e sviluppo economico sostenibile che rappresentano, in Italia ed in Europa, “una sfida nuova, che riguarda il futuro che vogliamo per il nostro territorio”.
“Da questo progetto transfrontaliero, che si inserisce nell’asse di Interreg Italia-Slovenia perché quando si parla di argomenti come questi i confini geopolitici non esistono – ha osservato Vito – si sono aperti scenari molto più ampi e che coinvolgono la tutela dell’ambiente, in quanto i fattori inquinanti compromettono l’esistenza delle api stesse”.
L’assessore ha quindi rilevato come sia ormai prioritario un ragionamento serio su un modello di sviluppo che trovi un giusto punto di equilibrio tra tutela dell’ambiente, sviluppo energetico e crescita economica e come la Regione stia predisponendo il prossimo Piano energetico del Friuli Venezia Giulia, in cui due pilastri sono la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico.
Vito ha infine spiegato che la programmazione comunitaria 2014-2020 ha uno dei suoi fulcri nello sviluppo energetico sostenibile e ricordato la sua recente partecipazione a Bruxelles ad una conferenza sull’energia, che ha evidenziato come sul tema l’intera Europa stia attraversando un importantissimo momento di transizione da cui potrebbero emergere interessanti prospettive anche in termini di posti di lavoro.