Un settore forte, ma che va sostenuto. Le FER del Rapporto Irex al centro degli incontri tenutisi stamane al GSE
Dalle rinnovabili al Quinto Conto Energia, il Rapporto ha evidenziato e messo al centro dei dibattiti la necessità di garantire al settore lo sviluppo che merita, come sottolineato anche dal ceo di Althesys, Alessandro Marangoni. “L’industria delle rinnovabili non sarà danneggiata dal taglio degli incentivi se le politiche industriali si orienteranno a sostenere la competitività italiana. L’industria italiana ha delle eccellenze che sono già indicate nel nostro Rapporto Annuale e che potrebbero essere valorizzate per rispondere alla domanda di tecnologia ed innovazione che arriva, ad esempio, dall’area del Mediterraneo. Siamo già in grado di passare dal ruolo di importatori netti di tecnologie, al ruolo di esportatori, ma dobbiamo capire che le rinnovabili non sono materia di filosofia ambientale ma una vera industria dell’energia”.
In fatto di incentivi l’Italia mantiene una posizione equilibrata rispetto agli altri paesi, un fenomeno che ha portato allo sviluppo di una forte industria nazionale di settore. Nel fotovoltaico, per esempio, la produzione italiana di moduli equivale ad oltre 1 GW e quella di inverter quasi 5 GW mentre l’eolico vanta un volume d’affari di almeno 3,8 miliardi di euro e un totale di 30mila occupati. “Gli interventi dei decreti ministeriali hanno senso. Questo però è un settore dove non ci sono più soltanto i pannelli cinesi, ma un’industria italiana che avrebbe bisogno di essere rafforzata. In quest’ottica è discutibile la creazione del registro degli impianti superiori a 12 kW. È veramente difficile, se non impossibile, da realizzare. Si tratta di un aggravio di burocrazia che non fa bene alla filiera. Se per gli incentivi ci portiamo nella media europea, per la burocrazia continuiamo ad essere tra i primi al mondo” ha commentato Marangoni di Althesys.