Si sono aperti stamane, inaugurati dal Ministro Clini, gli Stati Generali della Green Economy, occasione per fare il punto sulla situazione delle imprese italiane in vista di un green future
(Rinnovabili.it) – Si sono finalmente aperti ufficialmente i tanto attesi Stati Generali della Green Economy. Ospitato per due giorni da Rimini Fiera, l’evento sarà l’occasione per fare il punto della situazione sul futuro economico dell’Italia, ma visto in chiave sostenibile e per la presentazione delle 70 proposte elaborate nel corso delle 8 Assemblee Programmatiche che hanno preceduto l’apertura degli Stati Generali. I consigli, raccolti nel Programma di sviluppo di una green economy sono una delle risposte possibili risposte alla crisi economica e ambientale che affligge l’Italia.
Sono attualmente 39 le imprese che partecipano alla due giorni riminese per rappresentare tutti i settori economici green del nostro paese, imprese che hanno valutato le 70 proposte presentate dividendole poi in 8 gruppi di lavoro tematici:
- Misure generali per una green economy: gruppo che terrà conto delle misure generali per affrontare la recessione economica e avviare una nuova fase di sviluppo;
- Sviluppo dell’ecoinnovazione: per la promozione di sistemi di produzione in grado di evitare il consumo eccessivo delle risorse e dell’energia;
- Sviluppo dell’ecoefficienza, del riciclo e della rinnovabilità dei materiali anche per la riduzione della produzione di rifiuti e per il potenziamento del riciclo;
- Sviluppo dell’efficienza e del risparmio energetico al fine di ottenere indiscutibili vantaggi ambientali che derivano, ad esempio, dal minor consumo di energia;
- Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili per il raggiungimento degli obiettivi nazionali fissati e per la lotta al cambiamento climatico;
- Tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi come volano di sviluppo. La green economy si basa infatti sullo sviluppo nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse nonché dei suoi equilibri;
- Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica partendo dalle filiere alimentari a quelle delle agroenenrgie passando attraverso il settore dedicato alla produzione di materiali biodegradabili, alla gestione forestale e alla qualità ecologica;
- Sviluppo di una mobilità sostenibile per ottenere un settore a basso impatto ambientale che sia anche in grado di offrire posti di lavoro e ridurre la congestione del traffico oltre agli altri problemi legati al comparto.
Ma per arrivare preparati all’evento in programma per oggi e domani la Fondazione Sviluppo Sostenibile ha pubblicato nei giorni scorsi il rapporto “Green economy per uscire dalle due crisi” che fotografa l’Italia evidenziando i successi del comparto legato alla produzione di energia da fonti rinnovabili, le potenzialità del settore del recupero rifiuti, l’eccessiva importazione di ecoinnovazione e l’importante primato nell’agricoltura biologica.