Rinnovabili

Aggregazione dei dati di consumo

dati di consumo

di Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo 

In questo articolo, che pubblichiamo quando l’anno scolastico è volto ormai al termine, vogliamo proporvi un’attività che è bene impostare fin dall’inizio del prossimo e che è facilmente realizzabile come vera e propria Unità di Apprendimento che ogni classe può progettare per durate e con modalità differenti, mirando a prodotti di vario tipo, a seconda del gruppo di insegnanti e delle discipline coinvolte nella sua realizzazione. Si tratta di un’attività che è particolarmente facile adattare alle esigenze del curricolo di matematica e scienze: per questo, ve la descriviamo valorizzando soprattutto i nessi con queste discipline. Lasciamo alla vostra esperienza e alla vostra immaginazione creativa di trovare altri nessi e altre piste di implementazione che valorizzino conoscenze e abilità di altri campi disciplinari.

LA RACCOLTA DEI DATI E LA LORO ANALISI

Il punto di partenza è mettere la classe in condizione di lavorare alla raccolta e elaborazione di dati quantitativi che siano legati ai consumi e ai rifiuti prodotti dalle famiglie a casa e/o dal gruppo classe direttamente a scuola. Ovviamente, è preferibile che l’attività scaturisca da riflessioni, discussioni e curiosità, dubbi, interessi etc. che emergono nel gruppo stesso: eventualmente anche tramite un’apposita riunione nella modalità del Riflettere e deliberare assieme. L’attività va impostata in modo che la raccolta dei dati da parte di ciascuno avvenga con regolarità, condividendo con precisione le modalità per tenerne traccia. Sarebbe bene che la raccolta avvenisse in un arco di tempo non troppo limitato e non in modo talmente puntuale da far perdere validità e significatività ai risultati.

In base al tipo di dati che si è deciso di raccogliere, le modalità di aggregazione e analisi saranno stabilite dal gruppo in funzione delle questioni che si intende indagare. Alcuni esempi di categorie di dati interessanti possono essere gli ingombri (in termini di superficie, di volume…), le numerosità di determinati oggetti (confezioni, strati di imballaggio), i pesi etc…. Aggregazione e analisi devono in ogni caso portare a esercizi matematici e riflessioni scientifiche, metodologiche, etiche, politiche etc. in contesto di realtà, che tenderanno in generale a far riflettere criticamente sulle abitudini di consumo considerate più banali e “normali” nell’ambiente di vita in cui è inserita la classe: ogni “consumo” ha inevitabilmente effetti e impatti di per sé misurabili con vari criteri, ma è fondamentale pensare agli effetti aggregati (nel tempo o nella diffusione su grandi numeri di individui e gruppi che li compiono) per valutarne la “sostenibilità“. I risultati dell’analisi permetteranno di rendere concretamente visibili questioni come l’iniquità nella distribuzione delle risorse, la confusione tra prodotti come mezzi e prodotti come fini in sé , la necessità di distinguere dentro di sé e socialmente tra bisogni indotti e bisogni autentici.

TOCCARE CON MANO, PRIMA ANCORA DI GIUDICARE

Per mettere in pratica l’attività con i bambini della scuola primaria, è fondamentale trovare modalità di calcolo e di rappresentazione o confronto dei risultati che siano semplici e facilmente visualizzabili. Un esempio declinato in verticale, tenendo presente che in ogni ciclo, la declinazione specifica dell’attività dipende strettamente dalla parallela acquisizione di conoscenze e abilità matematiche e scientifiche lungo il percorso scolastico.

PRIMA-TERZA primaria: portiamo e conserviamo in classe le confezioni usate di un determinato prodotto che consumiamo a casa o a scuola (su base quotidiana, settimanale o mensile etc.) e riserviamogli uno spazio che andrà crescendo nel tempo. Misuriamo ad esempio quanto tempo ci mettiamo a riempirlo, a toccare il soffitto etc.

QUARTA-QUINTA primaria: calcoliamo il volume della confezione di un determinato prodotto e sommiamo i volumi delle confezioni via via consumate a casa o a scuola (su base quotidiana, settimanale o mensile etc.) e proviamo poi a confrontare il totale con il volume della nostra aula di scuola (per visualizzare l’ingombro).

Altri esempi sono facilmente deducibili partendo da ogni altra questione “quantitativa” che permette di visualizzare e comprendere facilmente cosa significhi “sostenibile” in senso strettamente materiale.

Dalla secondaria di primo grado, comincia a diventare possibile trovare modalità di calcolo e di rappresentazione o confronto dei risultati visualizzabili anche in forma di rappresentazione grafica – cartacea o digitale. Si possono inoltre individuare categorie di dati più complesse, da ricavare anche indirettamente tramite le etichette dei prodotti e in ogni caso da elaborare facendo leva sull’acquisizione di conoscenze scientifiche più specifiche, come ad esempio la quantità di energia o di acqua o di altra materia prima necessaria per produrre una unità del determinato prodotto di consumo scelto per le misurazioni. Un esempio: cerchiamo informazioni che ci permettano di stimare la quantità di cellulosa necessaria per produrre uno dei quaderni usati in classe e moltiplichiamo questa quantità per il numero di quaderni consumati ogni mese o nell’intero anno.

All’altezza della secondaria di secondo grado, invece, la piena valorizzazione della dimensione tempo nella raccolta e rappresentazione dei dati permetterà anche di realizzare analisi di variazioni, tendenze, dinamiche. Si può inoltre estendere la ricerca coinvolgendo altre classi, altri nuclei familiari, altri soggetti in generale, sviluppando anche la capacità tecnica di impostare la raccolta delle informazioni (eventualmente anche qualitative, come le opinioni) su determinati temi e problemi. Fino ad arrivare, naturalmente, a confronti e analisi di dati collettivi globali o ad altre scale.In tutti i cicli fin dalla primaria, tuttavia, l’aggregazione dei dati ricavati dovrà servire a fare proiezioni, confronti e stime su scale di aggregazione più ampie: 7 giorni (oppure 1 mese, oppure 1 anno…) di nostri consumi in casa/in classe per un determinato prodotto, a che quantità (di volume, di peso, di lunghezza…) corrisponderebbero se consumasse così la popolazione intera della città dove abitiamo, dell’intera regione, dello Stato e di differenti Stati comparati tra loro, dell’Unione Europea o, infine, del Pianeta

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