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2030: una scuola che detti l’agenda…

Un’agenda politica può divenire oggetto di educazione pubblica senza ridurre quest’ultima a una campagna di comunicazione? La domanda sembra retorica, eppure è esattamente questa la sfida che le istituzioni pongono agli insegnanti di ogni ordine e grado facendo di Agenda 2030 un contenuto di apprendimento imprescindibile.

di Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo

Come abbiamo sottolineato fin dalla nascita di RinnovAzioni, il nostro impegno parte dal presupposto che “le sfide della sostenibilità” ci uniscono già nei fatti e nei rischi che comportano. Ma restiamo ancora troppo divisi nella capacità di comprenderle e di agire assieme”. L’approvazione unanime dell’Agenda 2030, da parte dell’Assemblea generale dell’ONU il 25 settembre 2015, potrebbe far pensare che i suoi contenuti si sottraggano a questo limite così come ad ogni tipo di contestabilità o critica. Non dobbiamo dimenticare, invece, che come ogni decisione politica essa è il frutto di negoziati, compromessi, conflitti di interesse tanto sul piano delle relazioni internazionali quanto sul piano delle relazioni tra attori pubblici e privati coinvolti nella sua definizione e implementazione. Si pone perciò una importante questione educativa, tanto più a chi, credendo nei valori ispiratori di fondo propugnati proprio dall’Agenda, potrebbe ingenuamente cadere nell’errore di farsene mera cassa di risonanza. Ma la funzione educativa, e la scuola come luogo che la incarna, non dovrebbero mai venir meno alla propria missione di formare al pensiero autonomo e alla partecipazione consapevole. Ora, tale missione non è compatibile con una presentazione acritica di linee d’azione prestabilite che ci si propone di far interiorizzare e accettare agli studenti. Che fare allora?

DALL’IDEALE AL CONCRETO

Il primo rischio nascosto nel lavoro su Agenda 2030 a scuola è la possibile identificazione tra i valori che la ispirano e le soluzioni pratiche e specifiche che gli Stati hanno concordato per concretizzarli. Per questo, la prima attività che proponiamo consiste proprio nell’indagare i 17 obiettivi dell’Agenda dal punto di vista della loro relazione con i target concreti che devono servire a misurare il loro raggiungimento. L’attività può sia essere impostata in modo da esaurire gli obiettivi nell’arco di più annualità, sia invece essere impostata in modo da tornare su un certo numero di obiettivi di anno in anno con diversi livelli di approfondimento, sia, infine e in ogni caso, attivando a seconda degli obiettivi scelti e dell’annualità in corso sinergie specifiche con le varie discipline che correlano di volta in volta direttamente con il singolo obiettivo, in quanto ciascuno di essi richiede conoscenze specifiche e tecniche per capire i temi e i dati di cui parla (quindi potenzialmente tutte le discipline del curricolo sono coinvolgibili). 

Si divide la classe in gruppi e si assegna a ciascun gruppo uno o più obiettivi, fornendo le seguenti fonti primarie: la pagina ufficiale sul sito ONU in inglese, la pagina dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile [linkare a: ]. Per ciascun obiettivo, la consegna è triplice: per prima cosa, si tratta di ricavare una definizione sintetica (scritta e/o orale), elaborata con parole proprie, di ciò in cui consiste il singolo obiettivo sulla base delle fonti. In secondo luogo va costruito un elenco analitico dei target di cui si compone l’obiettivo per andare a cercare gli indicatori quantitativi e qualitativi corrispondenti che sono stati decisi per monitorarne l’andamento e trasformarlo in azioni concrete e misurabili: la fonte per questa ricerca è il sito con le rilevazioni statistiche ufficiali dell’ONU. In terzo luogo, infine, si chiede al gruppo di interrogarsi criticamente e formulare una propria opinione sulle questioni seguenti:

·         fino a che punto la tematica o ambito cui vuole far riferimento il singolo obiettivo secondo voi corrisponde effettivamente in modo appropriato, completo, esaustivo alla definizione specifica che l’obiettivo riceve nell’Agenda? 

·         fino a che punto, invece, tale definizione omette aspetti rilevanti o trascura problemi secondo voi significativi?

·         come valutate la relazione e corrispondenza (piena, parziale, effettiva, inadeguata, problematica…) tra l’obiettivo dichiarato e almeno uno degli specifici target in cui si traduce, con i relativi indicatori quantitativi che dovrebbero permettere di misurarne oggettivamente il raggiungimento (prestando attenzione anche alla definizione tecnica delle parole-chiave che servono come indicatori)?

Va naturalmente prevista una restituzione dei risultati del lavoro dei gruppi all’intera classe in modo che alla fine ogni studente e studentessa abbia un’idea complessiva e, soprattutto, vi possano essere discussione e confronto collettivo. 

CONTESTUALIZZARE L’AGENDA

La seconda attività che proponiamo è volta a contestualizzare storicamente l’Agenda. Le fonti da consultare permettono ancor più facilmente di creare sinergie con insegnamenti di lingua, scegliendo in base all’offerta formativa del proprio istituto tra le lingue ufficiali ONU (inglese, francese, spagnolo, cinese, arabo e russo). Ma l’attività può anche essere svolta esclusivamente in italiano. Consiste nel fornire come consegna individuale la lettura dei seguenti passi della Risoluzione A/RES/70/1 del 25 settembre 2015, che trovate nelle varie versioni linguistiche ai link precedenti e che è il testo normativo tramite cui è stata ufficialmente approvata l’Agenda:

  • Intestazione, recante dettaglio di chi ha approvato la risoluzione (per maggiori dettagli sull’approvazione si può leggere il verbale dell’assemblea plenaria qui e il comunicato stampa qui);
  • i punti 21, 28, 30, 24, 28, 29, 41, 45, 46 e 47 della risoluzione.

La restituzione del lavoro individuale di lettura e comprensione prende la forma di risposte e riflessioni personali (scritte o discusse nel gruppo classe) sui seguenti quesiti:

  • chi ha approvato l’Agenda e con quali regole di approvazione?
  • chi parla (dicendo “noi”) nell’Agenda?
  • a chi è richiesto di agire per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda?
  • a chi è richiesto monitorare che si agisca?
  • sono previste sanzioni o altre forme di incentivo all’azione/disincentivo all’inazione?
  • gli obiettivi prefissati risultano completi e coerenti con l’obiettivo generale dello sviluppo sostenibile secondo voi? In altre parole pensate ne manchi qualcuno oppure pensate che vi siano obiettivi prefissati che in realtà sono mutuamente incompatibili o infine pensate che vi siano obiettivi definiti in modo riduttivo?

ANALIZZARE I DATI

Le due attività precedenti costituiscono a nostro avviso la premessa imprescindibile per qualsiasi altro tipo di attività che intenda poi approfondire ulteriormente la conoscenza dell’Agenda, dei suoi obiettivi e delle tematiche correlate. Una volta conosciuta l’Agenda nella sua problematicità definitoria e contestualizzati i suoi meccanismi di applicazione, l’approfondimento che suggeriamo in particolare per i ragazzi più grandi concerne l’esplorazione dei dati effettivi che mostrano, a livello ufficiale, il grado di avanzamento nel perseguimento dei target. Un’attività che miri a questo scopo è, in linea di principio, declinabile in varie discipline del curricolo a seconda dell’obiettivo su cui si fa lavorare la classe, ma evidentemente può in particolare sviluppare conoscenze e abilità di matematica, scienze e informatica. Consiste nel chiedere di lavorare a gruppi per analizzare i dati quantitativi aggiornati sull’evoluzione dei vari indicatori necessari a monitorare l’effettiva realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 e a verificare i risultati effettivi delle azioni su più scale territoriali. I dati ufficiali possono essere navigati qui. Ogni anno è inoltre pubblicato dall’ONU un report riassuntivo degli avanzamenti o arretramenti per ciascun obiettivo: l’ultimo attualmente disponibile è uscito il 29 aprile 2022.  I due precedenti risalgono a aprile 2021settembre 2020.

Come vedremo in un prossimo articolo di questa rubrica può essere molto stimolante impostare anche confronti tra i dati aggregati ONU e alcune stime che la classe può facilmente produrre lavorando nel proprio contesto autentico.