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Sergio Costa e l’incontro con le associazioni ambientaliste

Il ministro dell’Ambiente ha dialogato con le 23 realtà firmatarie dell' ”Agenda Ambientalista 2018” che contiene 50 proposte indirizzate alla nuova legislatura su sostenibilità e ambiente

Ambiente

Le associazioni ambientaliste sono le firmatarie dell’Agenda Ambientalista 2018 che contiene 50 proposte per la nuova legislatura tra cui energia, clima, trasporti, biodiversità e turismo 

(Rinnovabili.it) – Un ministero dell’Ambiente aperto e disponibile al dialogo con le associazioni ambientaliste. Vuole mostrarsi così il dicastero diretto da Sergio Costa, come dimostra uno dei primi atti dal giorno di insediamento del nuovo governo giallo verde. Così martedì 12 giugno, presso il ministero di Via Cristoforo Colombo, c’è stato l’incontro tra Costa e le ventitre associazioni firmatarie dell‘“Agenda Ambientalista 2018” . Un programma presentato durante la campagna elettorale a tutte le forze politiche che aveva indicato i temi caldi e i dossier fondamentali su cui indirizzare le politiche ambientali. Accademia Kronos, AIIG, Associazione Ambiente e Lavoro, CTS, ENPA, Fare Verde, Federazione Pro Natura, Federazione Italiana Amici della Bicicletta – FIAB, Forum Ambientalista, Greenpeace Italia, Gruppo di Intervento Giuridica Onlus, Gruppi di Ricerca Ecologica, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Marevivo, Mountain Wilderness, Rangers d’Italia, SIGEA, Slow Food Italia, TCI, VAS e WWF: sono queste le 23 associazioni che hanno preso parte all’incontro con Costa. Quest’ultimo ha mostrato la volontà di “far uscire il ministero dell’Ambiente dall’angolo”, inaugurando “un percorso nel quale condividiamo obiettivi e finalità”.

 

“Serve un Ministero agile ed operativo, dotato di risorse adeguate, magari recuperate cancellando i sussidi dannosi per l’ambiente (a cominciare da quelli a sostegno delle fonti fossili) che complessivamente pesano per ben 16,1 miliardi di euro sulla spesa pubblica)”, ha detto Donatella Bianchi, la presidente del WWF Italia. L’associazione si augura che tutto ciò vada di pari passo con la messa al bando del carbone nella produzione elettrica entro il 2025, con un modello di economia circolare che investa il ciclo dei rifiuti e con la creazione di “un vera e propria rete ecologica nazionale che metta a sistema le aree nazionali e regionali, marine e terrestri, attraverso corridoi ecologici”. 

 

L’Agenda Ambientalista 2018 contiene 50 proposte indirizzate alla nuova legislatura e suddivise in 18 filoni tematici. Energia e clima; trasporti e infrastrutture; valutazioni ambientali; consumo del suolo; difesa del suolo; usi civici; bonifiche; rifiuti; biodiversità ed aree protette; mare; montagna; beni culturali e paesaggistici; agricoltura; turismo e ambiente; Ministero dell’Ambiente; andare oltre il PIL; diritti e delitti ambientali; informazione, educazione, formazione e partecipazione ambientale. “Il nuovo Governo nella sua collegialità favorisca un cambio di passo nelle politiche ambientali che faccia capire come il rilancio e la competitività del Paese su scala globale debbano essere fondate su alti standard di qualità per: rendere sostenibili le scelte economiche e i consumi, aumentare l’efficienza nei processi produttivi e nei trasporti, diminuire le emissioni e i rifiuti, perseguire l’emancipazione energetica attraverso le fonti rinnovabili e la decarbonizzazione, conservare e valorizzare il nostro capitale naturale e i servizi ecosistemici”, ha fatto sapere Greenpeace dopo l’incontro.