L’incidente si è verificato nel giorno stesso in cui si è svolto il consiglio comunale per fare il punto sui lavori in corso. Nessuna indicazione dei tempi di rimozione è stata però fornita
(Rinnovabili.it) – A più di un anno dal naufragio, un piccolo sversamento di idrocarburi si è verificato domenica mattina dal relitto della Costa Concordia. Nonostante la presenza di forti correnti dal nord che avrebbero potuto spostare la fuoriuscita verso il porto, la situazione è ora sotto controllo. Grazie al rapido impiego di un cordone di 350 metri e alla messa in funzione della pompa galleggiante, infatti, la perdita è stata bloccata ed è stato recuperato, in poche ore, mezzo metro cubo di combustibile.
Lo sversamento, spiega la Regione Toscana, è stato causato dal distacco di una flangia (ovvero un disco in metallo di congiunzione) di una valvola del sistema “Hot tapping” installata nel corso delle operazioni di rimozione del combustibile. La valvola è stata richiusa grazie al pronto intervento dei sommozzatori, giunti sul posto pochi minuti dopo la segnalazione della perdita.
La fuoriuscita è avvenuta proprio nel giorno in cui si è svolto il consiglio comunale aperto alla cittadinanza per fare il punto sullo stato degli avanzamento dei lavori: erano presenti anche i tecnici del consorzio Titan-Micoperi che si occupano della rimozione della nave, i rappresentanti della Costa e Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio di monitoraggio sull’emergenza all’isola del Giglio. Non è stata fornita, però, alcuna indicazione precisa sui tempi di rimozione: «Marzo – ha detto Franco Porcellacchia, direttore lavori per Costa Crociere – sarà decisivo per capire i tempi finali. Dirlo oggi sarebbe un azzardo anche se siamo impegnati a fare bene e senza risparmiare risorse. Non vogliamo compromettere un’impresa affrettando i tempi»
Il sindaco del Giglio Sergio Ortelli ha commentato: «Oggi è un giorno importante perché tutto il Consiglio comunale ha potuto confrontarsi con Costa, le imprese e l’Osservatorio. Purtroppo continuiamo ad essere preoccupati perché abbiamo chiuso il 2012 con un calo del 30 per cento di turisti».