De Magistris: “Viviamo un paradosso: noi siamo impegnati a risolvere i problemi della città ma paghiamo i disastri fatti da altri”
(Rinnovabili.it) – Violato il diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare. Questa la sentenza espressa, tramite una delibera non definitiva della Camera di Consiglio, dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. L’organismo europeo condanna l’Italia sulla questione dei rifiuti campani, riconoscendo l’incapacità dello stato italiano a gestire adeguatamente la crisi. Secondo la sentenza della Corte sul ricorso presentato 4 anni fa da 18 cittadini di Somma Vesuviana (no. 30765/08) apparirebbe chiaro come nella gestione dello stato di emergenza rifiuti (dall’11 febbraio 1994 al 31 dicembre 2009) vi sia stata una violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dell’articolo 8 della Convenzione relativa all’obbligo delle autorità italiane a fornire informazioni sui potenziali rischi innescati dalla particolare situazione e dal periodo di cinque mesi in cui i rifiuti venivano ammucchiati nelle strade.
Una decisione, quella della corte di Strasburgo, “assolutamente condivisibile”, spiega Legambiente. “Dopo l’ennesima diagnosi e dopo gli imperdonabili errori del passato serve mettere in campo una volta per tutte la giusta cura per risolvere l’emergenza rifiuti e contrastare le attività delle ecomafie. In Campania non si può prescindere dall’inevitabile costruzione degli impianti di smaltimento della frazione residuale dei rifiuti, ma la strategia vincente non può che essere fondata sull’estensione della raccolta domiciliare a tutti gli abitanti della Campania, partendo dalle grandi aree urbane, unita alla diffusione delle politiche di prevenzione già praticate in diverse parti d’Italia e alla costruzione di impianti di digestione anaerobica per trattare l’organico da raccolta differenziata”.
Meno entusiasta il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che rispondendo ai giornalisti ha commentato “Viviamo un paradosso: noi siamo impegnati a risolvere i problemi della città ma paghiamo i disastri fatti da altri”. “Il nostro compito – ha continuato il sindaco – resta quello di superare i disastri, migliorare e convincere le istituzioni europee che la musica a Napoli è cambiata, questo stiamo cercando di farlo con determinazione anche per evitare di prendere le multe da Bruxelles”.