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Corte dei conti UE: negli audit 2019 anche lo sviluppo sostenibile

Il revisore europeo presenta le priorità 2019 delle sue valutazioni: tra i temi, inclusi anche uso delle risorse naturali e pesticidi

Corte dei conti UE

 

Il programma di lavoro 2019 della Corte dei Conti UE

 

(Rinnovabili.it) – Allineare il proprio lavoro di valutazione alle principali sfide che l’Unione europea deve affrontare. Questo è l’obiettivo che si è data la Corte dei Conti Ue pubblicando oggi il programma di lavoro per il 2019. Il documento illustra nel dettaglio le priorità di audit e relazioni che la Corte intende pubblicare nel corso del prossimo anno, a fine di controllare che i fondi dell’UE siano acquisiti e spesi conformemente alla normativa. “Benché la dotazione finanziaria annua complessiva dell’UE (circa 140 miliardi di euro) possa sembrare ingente – spiega il presidente Klaus-Heiner Lehne – in termini di bilancio è abbastanza modesta, dato che rappresenta appena l’1 % circa del reddito nazionale lordo di tutti gli Stati membri dell’UE […] È quindi particolarmente importante che il budget sia speso in maniera efficace”.

 

Il programma riporta una vasta gamma di questioni, ognuna con la propria priorità d’azione, a cominciare da quelle strettamente inerenti allo sviluppo sostenibile. In questo caso la corsia preferenziale verrà riservata ai temi inerenti i pesticidi e gli investimenti nelle rinnovabili. La Corte intende accertare se le misure dell’UE per l’uso sostenibile dei pesticidi stiano producendo risultati e se le politiche comunitarie in materia di clima ed energia includano chiari criteri “verdi” all’atto di decidere quali investimenti attuare.

 

Tra gli audit anche una valutazione incentrata sul sistema di controllo che regola la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’importazione di prodotti biologici e una sul sostegno della Commissione europea alla ricerca e all’innovazione nel campo dello stoccaggio di energia. La Corte intende, inoltre, esaminare in che modo la Commissione e gli Stati membri si siano preparati per la sicurezza nucleare (nuclear safety), la radioprotezione, le salvaguardie nucleari, la gestione dei residui radioattivi e la protezione nucleare (nuclear security). “Esamineremo tutti questi ambiti per stabilire se l’UE stia realizzando quello che ha promesso” aggiunge Lehne. Potremo così continuare a fornire ai cittadini dell’UE, agli interlocutori istituzionali, sia a livello UE che a livello di Stato membro, relazioni obiettive ed indipendenti su questioni cruciali per il futuro dell’UE, evidenziando ciò che funziona bene e richiamando l’attenzione su ciò che non va”.