Pubblicata la relazione sulle “Energie rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica nell’ambito della politica di coesione socio-economica dell’Unione Europea”
La relazione ha rilevato quanto sia ora necessario “porre in atto un più incisivo sforzo di concertazione e di cooperazione interistituzionale per l’attuazione della complessa architettura dispositiva del settore in cui la competenza concorrente dello Stato e delle Regioni si coniuga anche con gli obblighi derivanti dalla normativa comunitaria e dai Trattati internazionali”. Secondo la relazione, per effetto dell’interconnessione tra politica energetica, politica ambientale e sicurezza degli approvvigionamenti, sussistono in qualche caso sovrapposizioni e disarmonie, in particolar modo per ciò che concerne alle normative regionali, che, emanate nel previsto regime costituzionale di legislazione concorrente con lo Stato, registrano norme e procedure significativamente differenti tra Regione e Regione; una disuguaglianza che, unitamente alla difficoltà delle Autorità centrali di svolgere un’incisiva azione di raccordo, rende inevitabilmente disomogenea la disciplina della materia.
Dall’indagine emerge inoltre un ritardo pressoché generalizzato nell’attuazione degli interventi, ma riscontrato particolarmente marcato in alcune Regioni del Mezzogiorno, che necessita ora di essere colmato al più presto “Ciò anche al fine di evitare la concentrazione degli interventi nella fase finale, che può assicurare il tiraggio delle risorse, ma non sempre, e non altrettanto, la piena efficacia degli interventi. La piena ed efficace realizzazione degli interventi contribuirà anche ad avvicinare l’Italia all’obiettivo del 17% di produzione energetica da fonti rinnovabili, entro il 2020, per il quale allo stato rimane molto da fare”.