(Rinnovabili.it) – La Corea del Nord è stata colpita dalla peggiore siccità dell’ultimo secolo. Lo ha rivelato la Kcna, agenzia di stampa del Paese, che ha sottolineato come si stia aggravando la carenza cronica di cibo in uno Stato in cui le Nazioni Unite ritengono che quasi un terzo dei bambini sotto i cinque anni soffra di rachitismo a causa della malnutrizione. Le risaie dell’intero territorio, tra cui le principali aree agricole delle provincie di Hwanghae Phyongan, si stanno riducendo a causa della mancanza di precipitazioni.
La notizia conferma quanto detto dal coordinatore ONU residente in Corea del Nord, Ghulam Isaczai, che il mese scorso aveva avvertito di una crisi incombente a causa della siccità dello scorso anno. Una siccità provocata da una diminuzione delle piogge continua negli ultimi 30 anni.
Secondo Isaczai, però, la situazione alimentare non sarebbe così grave come quella innescata dalle precedenti gravi siccità, dal momento che le comunità sarebbero ormai più resistenti e, memori del passato, potrebbero aver accumulato scorte.
La produzione agricola della Corea del Nord soffre periodicamente di siccità e inondazioni in estate, anche se lo Stato ha imparato a limitare i danni attraverso un rinnovamento dei metodi di coltivazione. Negli ultimi anni, alla monocoltura del riso ha affiancato produzioni differenti.
Nel 1990, una pesante carestia si è abbattuta sul Paese, che ha dovuto ricorrere ad aiuti alimentari internazionali. Negli ultimi anni, però, il supporto esterno è notevolmente diminuito, non tanto per il miglioramento della situazione, quanto piuttosto perché il governo rende la vita difficile agli operatori umanitari ed è restio a consentire il monitoraggio della distribuzione alimentare.
Le Nazioni Unite, nel mese di aprile, hanno chiesto 111 milioni di dollari per sovvenzionare i bisogni umanitari primari di quest’anno in Corea del Nord, che sarebbero ancora drasticamente sottofinanziati. I fondi per le agenzie ONU in Corea del Nord sono scesi da 300 milioni di dollari nel 2004 a meno di 50 milioni nel 2014, e il Paese ha urgente bisogno di soldi per il cibo, l’agricoltura, la salute e programmi per acqua e servizi igienici.