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COP 21, show della Cina: nuovi tagli delle emissioni

COP 21 show della Cina nuovi tagli delle emissioni

 

(Rinnovabili.it) – La Cina fa la voce grossa alla COP 21 di Parigi. Ieri il Consiglio di Stato ha annunciato un taglierà le principali emissioni inquinanti del settore energetico del 60% entro il 2020. Non solo: nello stesso lasso di tempo il Dragone promette anche una riduzione di 180 milioni di CO2 annui per quanto riguarda le centrali a carbone. Quest’ultimo dato viene dal sito web del Quotidiano del Popolo, anche se la testata non specifica come abbia l’abbia ricavato. Resta scetticismo anche sul primo annuncio cinese: l’espressione «principali emissioni inquinanti» potrebbe riferirsi soltanto alle particelle tossiche diffuse in atmosfera (come biossido di azoto e pm 2.5), e non ai gas serra.

Ridurre drasticamente l’uso di carbone e promuovere forme di energia più pulita è fondamentale per il Paese e per le sorti del clima globale. È anche l’unico modo in cui la Cina potrà tentare di mantenere il suo impegno a raggiungere il picco di emissioni nel 2030.

 

COP 21 show della Cina nuovi tagli delle emissioni 2Forte di questi nuovi annunci, Pechino è subito passata ad attaccare politicamente i Paesi ricchi, accusandoli di dormire sugli allori mentre il mondo va a fuoco. Il delegato cinese ai negoziati di Parigi, Su Wei, si è detto «preoccupato per la mancanza di impegno da parte dei ricchi», non disponibili a prevedere profondi tagli delle emissioni di gas serra. Un altro affondo ha centrato il punto dolente delle trattative, che la Conferenza ONU si trascina da sempre: la scarsa propensione dell’Occidente, soprattutto dei grandi inquinatori delle economie sviluppate, ad aiutare economicamente i Paesi in via di sviluppo con finanziamenti necessari ad affrontare il riscaldamento globale.

Negli ultimi giorni la capitale cinese è avvolta nuovamente dallo smog, che ha sfiorato i livelli record di qualche settimana fa e rappresenta la manifestazione plastica della difficoltà del Paese di far seguire i fatti alle parole. Altro motivo per sospendere il giudizio sulle promesse del Dragone è la scarsa attendibilità delle sue previsioni: recentemente, infatti, il New York Times ha scoperto che il consumo di carbone della nazione è più alto di quanto il governo aveva dichiarato.

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