Rinnovabili • Rinnovabili •

Conflitti di interesse nella Commissione VIA

Il controllore è anche il controllato. La Commissione VIA, che valuta gli impatti ambientali in Italia, è viziata da intrecci inopportuni

Conflitti di interesse nella Commissione VIA

 

(Rinnovabili.it) – Come è possibile che tutte le grandi opere passino sempre indenni sotto la lente della Commissione VIA incaricata di esaminare la loro compatibilità con l’ambiente? Se lo sono chiesto in molti, soprattutto quando venivano autorizzati progetti impattanti come la Torino-Lione, il Quadrilatero Marche-Umbria o la Orte Mestre. Ma forse un motivo c’è: hanno provato a dimostrarlo alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno prodotto un esposto alla magistratura di Roma e Firenze, all’Anticorruzione e alla Direzione Nazionale Antimafia, chiedendo di valutare la legalità di un processo opaco in tutte le sue sfaccettature.

 

Conflitti di interesse nella Commissione VIA_

 

Volpi a guardia del pollaio

La Commissione di VIA è composta da 50 commissari (compresi il presidente e il segretario), tutti nominati dal governo e in particolare dal Ministero dell’Ambiente. Nessun concorso pubblico, nessun bisogno di produrre il curriculum vitae. Tutti uomini di fiducia, suggeriti o conosciuti. Peccato che i deputati grillini in Commissione Ambiente abbiano passato al setaccio i nomi, trovandone 23 su cui gravano conflitti di interesse non trascurabili.

Tra gli esempi più eclatanti c’è quello di Antonio Grimaldi, docente di Ingegneria all’università di Tor Vergata (Roma). Il professore lavora privatamente con la Progin, una società di progettazione da lui controllata. Il problema, secondo l’esposto, è che la società lavora insieme a gruppi (ad esempio l’Anas) che hanno parecchio a che fare con la Commissione di VIA, della quale Grimaldi fa parte.

Che dire invece di Silvio Bosetti, direttore generale della Energy Lab Foundation, che annovera tra i soci Edison e A2A? Tra il 2013 e il 2014 l’ingegner Bosetti ha dovuto valutare tre progetti avanzati dai due gruppi. In tutti e tre i casi ha sollevato la paletta verde.

Nell’esposto compare anche il nome del presidente della Commissione di VIA, Guido Monteforte Specchi. La denuncia sostiene che l’ingegnere sia stato consulente di Itw & Lkw Geotermia Italia, azienda che ha presentato un progetto di impianto geotermico da realizzare in Umbria.

Un paio di personaggi sono ancora più oscuri: Vincenzo Ruggiero, membro della commissione da più di 10 anni, è stato sospettato di legami con le cosche calabresi, mentre Antonio Calstelgrande è affiliato alla loggia P2.

 

Conflitti di interesse nella Commissione VIA-

 

Troppo tardi per cambiare

Questi uomini decidono la compatibilità ambientale di autostrade, pozzi petroliferi, ferrovie per l’alta velocità, inceneritori, porti, centrali elettriche e molto altro nel nostro Paese. L’esposto del Movimento 5 Stelle scoperchia un vaso di Pandora che mette in cattiva luce l’operato del Ministero dell’Ambiente. Galletti ha subito ribattuto che «Entro pochi giorni presenteremo un bando pubblico per il rinnovo della Commissione». Ma adesso è decisamente tardi per tamponare una ferita democratica che si trova a un avanzato stadio di suppurazione.