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Confermati i rischi per le api dei pesticidi neonicotinoidi

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I pesticidi neonicotinoidi fanno male alle api, ora è definitivo

 

(Rinnovabili.it) – Le popolazioni di api selvatiche, api mellifere e le api solitarie sono minacciate da tre pesticidi della classe dei neonicotinoidi. Lo ha confermato ieri l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), in linea con le preoccupazioni già esistenti da tempo, che avevano portato a una moratoria europea nel 2014 sull’uso di queste sostanze chimiche. Il parere del watchdog europeo era molto atteso, e in base alle sue conclusioni gli stati membri e la Commissione UE dovranno esprimersi sul divieto totale di questi principi attivi largamente impiegati nel settore agricolo. Già nel 2013, erano state varate alcune restrizioni, e una proposta per consentirne l’utilizzo soltanto in serra è depositata dal 2007.

Un colpo per i colossi del settore, come Bayer e Syngenta, che vendono agli agricoltori tonnellate di pesticidi neonicotinoidi ogni anno. Parte del settore agroindustriale ha infatti criticato il parere dell’EFSA, sostenendo che il crollo nella popolazione mondiale di api è dovuto a un mix di fattori, e non sarebbe giusto incolpare di tutto i neonicotinoidi. Il prossimo mese, tuttavia, il Comitato fitosanitario permanente, che raduna esperti in rappresentanza di tutti stati membri, valuterà il futuro di tre prodotti finiti sotto la lente di ingrandimento.

 

>> Leggi anche Neonicotinoidi, l’UE non vigila, Bayer e Syngenta ringraziano <<

 

Gli ambientalisti, Greenpeace in testa, hanno accolto lo studio dell’Agenzia UE per la sicurezza alimentare come una conferma delle loro ripetute denunce, in base alla quale i regolatori dovrebbero agire per vietare l’uso delle sostanze incriminate.

«Le prove sono schiaccianti – spiega Federica Ferrario, responsabile Agricoltura di Greenpeace – I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api, le coltivazioni e le piante che da esse vengono impollinate. L’Italia e gli altri paesi europei devono smetterla di tergiversare e sostenere pienamente il bando permanente proposto dall’UE».

La relazione dell’EFSA ha esaminato dettagliatamente tre specifici neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e tiamethoxam) attraverso i residui contenuti nel polline e nel nettare, nell’acqua e nella polvere che si disperde durante la semina di sementi trattate.

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