Proposto un Osservatorio PNIEC che monitori l’evoluzione del Piano Energia Clima italiano
(Rinnovabili.it) – Fumata bianca per il PNIEC, il Piano Energia Clima italiano che riporta la strategia nazionale verso gli obiettivi europei per il 2030. Ieri la Conferenza Unificata ha espresso parere favorevole dopo aver presentato alcune proposte emendative, che il Ministero dello Sviluppo economico ha promesso d’accogliere. “Raggiungere coesione e una strategia unitaria, – ha dichiarato la Sottosegretaria Alessandra Todde – nel rispetto delle differenti funzioni istituzionali, ha rappresentato un risultato davvero significativo per cui ringrazio Regioni ed Enti locali” .
Il Piano, come ricorda lo stesso MISE, individua il contributo italiano alla programma di transizione energetica UE, definendo obiettivi nazionali e misure per raggiungerli. Il campo d’azione del PNIEC copre 5 macro aree: taglio delle emissioni di gas serra; efficienza energetica; sicurezza energetica; mercato unico dell’energia; innovazione e competitività.
>>Leggi anche Piano Nazionale Integrato Energia Clima, aperte le consultazioni<<
La bozza del testo era stata inviata a inizio anno all’esecutivo europeo per una prima valutazione, al fine di avere una versione finale in linea con le direttive comunitarie per il 2020.
Ma “l’eccesso di urgenza” nell’esame dei documenti – visti i tempi strettissimi per la presentazione del PNIEC alla Commissione UE – non ha permesso inizialmente ai territori di valutare con attenzione tutte le misure inserite o modificate nel testo. Per questo motivo, prima dell’ok finale in Conferenza Unificata, Regioni e Provincie autonome hanno presentato alcuni emendamenti da inserire nel Piano Energia Clima italiano, finalizzati a valorizzare il loro ruolo. Tra le proposte vi è la richiesta di definire una modalità stabile di collaborazione Stato-Regioni e di istituire un Osservatorio PNIEC (evoluzione dell’attuale Osservatorio Rinnovabili), che coinvolga Regioni ed Anci per riuscire a favorire la collaborazione e condivisione dei temi di implementazione. Gli argomenti chiave saranno: la definizione di norme attuative e decreti di recepimento delle direttive CE, riforma semplificatoria delle procedure d’autorizzazione (repower, revamping e permitting dinamico), monitoraggio dello stato d’avanzamento del Piano e sviluppo di impianti, reti e sistemi d’accumulo. I territorio chiedono infatti un coinvolgimento diretto ai fini della localizzazione delle grandi centrali di storage e coerenza della localizzazione degli impianti a gas necessari per il phase out del carbone con la regolamentazione paesaggistica e ambientale regionale.
Tra le questioni rientra ovviamente anche quella del metano in Sardegna, “con la conferma di poter approvvigionare le industrie e le reti locali sarde con il metano, lasciando la valutazione degli interventi più adeguati per il trasporto a valle all’analisi Costi Benefici avviata da RSE per ARERA che si prevede disponibile nella primavera 2020”.
>>Leggi anche Piani nazionali energia-clima, sulle rinnovabili profondo gap<<