L’Associazione ambientalista consegna alle Istituzioni coinvolte nella gestione del relitto 10 domande con cui spera si possa fare chiarezza sulla reale fattibilità del progetto di rimozione della nave
(Rinnovabili.it) – Perplessità e preoccupazione. È questa la posizione di Legambiente in merito al progetto di rimozione e messa in sicurezza della Concordia, la nave della Costa attualmente ancora accasciata sugli scogli dell’Isola del Giglio, sulla quale oggi l’associazione ambientalista esige risposte concrete da parte delle Istituzioni. Per Legambiente, infatti, la nave potrebbe rimanere per sempre al Giglio, soprattutto a causa delle problematiche che rendono sempre meno praticabile il progetto di rimozione del relitto seguito dall’Osservatorio. “Non aiuta in tal senso – si legge nel comunicato – nemmeno l’evidente insufficienza del decreto anti inchini che dimostra come, nonostante le 32 vittime, l’amarissima lezione non sia stata ancora recepita dalle autorità competenti”. Da qui la decisione di mettere a punto e inviare alle Istituzioni coinvolte dieci domande per fare chiarezza sulla questione: “Il progetto è definitivo? Chi lo ha approvato ufficialmente? Sono stati fatti sondaggi per verificare lo stato del fondale prima della presentazione del progetto stesso? Non c’è un evidente rischio di rottura?”.
Il Presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, chiede alle autorità nazionali un atteggiamento più incisivo. «La complessa situazione – ha dichiarato Cogliati Dezza – va chiarita prima che sia troppo tardi». A rispondere dovranno essere il Ministro dell’Ambiente, il capo della Protezione Civile, il Presidente della regione Toscana, l’Osservatorio Concordia, il Presidente della provincia di Grosseto e il Sindaco dell’isola del Giglio.