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Concentrazione di CO2 nell’atmosfera: media record nel mese di Maggio

I dati pubblicati dall'osservatorio di Mauna Loa, nelle Hawaii, registrano 414,7 ppm di anidride carbonica durante lo scorso mese, in aumento di 3,5 ppm rispetto allo stesso periodo nel 2018.

concentrazione di co2 maggioLa concentrazione di CO2 è cresciuta nell’ultimo decennio di 2,2 ppm ogni anno, oltre il triplo rispetto agli anni ’50-60 dello scorso secolo

 

(Rinnovabili.it) – La concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre segna un nuovo record: secondo l’osservatorio di Mauna Loa, nelle isole Hawaii, la media del mese di maggio 2019 è stata di 414,7 ppm di anidride carbonica, in rapidissima crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Una media in linea con il picco registrato lo scorso 13 maggio, quando, per la prima volta da che esistono rilevazioni scientifiche, la concentrazione atmosferica di diossido di carbonio ha sfondato quota 415 ppm, livelli equiparabili solo al Pliocene, un’era geologica tra i 2,5 e i 5 milioni di anni fa.

 

A preoccupare è soprattutto il trend di crescita: la media registrata il mese scorso è di 3,5 ppm superiore a quella di maggio 2018 (411,2 ppm), il secondo maggior incremento anno per anno da quando è attivo il laboratorio di Mauna Loa.

La concentrazione di CO2 è in costante aumento fin dagli anni ’50, quando cominciò le rilevazioni il laboratorio hawaiano e cominciò ad essere aggiornata la cosiddetta Curva di Keeling, una tabella che registra in presa diretta le variazioni giornaliere di anidride carbonica nell’atmosfera. Negli anni ’50, la concentrazione di CO2 cresceva di 0,7 ppm annue, per aumentare a 1,6 ppm negli anni ’80 e rimanere stabile sulle 1,5 ppm negli anni ’90. Nell’ultimo decennio, però, stiamo assistendo a un vero balzo esponenziale con una crescita media annua di 2,2 ppm, un trend in linea con il costante aumento delle emissioni.

 

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I livelli di CO2 nell’atmosfera toccano il loro punto massimo a cavallo tra Aprile e Maggio, per poi tornare a scendere in estate, quando il rinverdimento delle foreste nell’emisfero boreale garantiscono l’assorbimento di grandi quantità di anidride carbonio, elemento essenziale dello sviluppo delle piante.

 

“È fondamentale avere misurazioni accurate e a lungo termine della CO2 per capire quanto velocemente l’inquinamento da combustibili fossili sta cambiando il nostro clima – spiega Pieter Tans, scienziato della divisione monitoraggio globale al NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration cui fa riferimento la stazione di Mauna Loa – Queste sono misurazioni dell’atmosfera reale, non dipendono da alcun modello; ci aiutano a verificare le proiezioni dei modello climatici, che, a questo punto, hanno sottovalutato il rapido ritmo a cui evolve il cambiamento climatico”.