Il dato pro-capite della produzione di rifiuti si è attestato a 515 kg/abitante
Sono state prodotte complessivamente 487.730 tonnellate di rifiuti urbani e assimilati, proseguendo nel trend di decrescita, registrato anche nelle precedenti annualità: rispetto all’anno precedente il calo è pari al 3,3 per cento; se si considera la previsione del Piano regionale per il 2013, che stimava in 557.500 tonnellate la produzione complessiva, l’obiettivo è stata superato di ben 70mila tonnellate. “Un consistente e perdurante calo della produzione dei rifiuti – rileva – che è certamente da mettere in relazione alla lunga fase di stagnazione dell’economia, che ha determinato una contrazione dei consumi, ma anche all’estensione dei sistemi di raccolta ‘porta a porta” avvenuta proprio nell’ultimo quinquennio, sulla base delle previsioni del Piano regionale, che ha portato ad escludere dal circuito di gestione dei rifiuti urbani importanti quote di rifiuti di provenienza extra-domestica”.
Il dato pro-capite della produzione di rifiuti si è attestato a 515 kg/abitante: se si considera l’ultimo Rapporto Rifiuti dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), il dato regionale è di poco al di sopra della media nazionale (504 kg/abitante) ed europea (502 kg/abitante), ma risulta nettamente inferiore alla media delle Regioni del Centro Italia (582 kg/abitante).
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, proseguendo la tendenza alla crescita registrata già da alcuni anni, la percentuale regionale media annuale del 2013 si è attestata al 48,5% (+4,5% rispetto al 2012); rispetto ai dati del Rapporto Rifiuti Ispra 2013 il dato è nettamente superiore alla media nazionale (39,9%) ed in particolare a quella del Centro Italia (32,9%). Nell’ultimo quadrimestre del 2013 si è riscontrato un ulteriore incremento, che ha portato la media regionale al 49,3 per cento. “Di particolare significato – afferma Rometti – è il fatto che, per la prima volta il quantitativo annuale di rifiuti raccolti in forma differenziata, e pertanto avviati a processi di recupero, ha superato il quantitativo di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento in discarica, al netto dei rifiuti da spazzamento stradale e dei rifiuti ingombranti non recuperabili. Questo è stato possibile grazie all’allargamento a un numero sempre più consistente di famiglie del ‘porta a porta’”.
Dalla certificazione 2013, risulta che due dei 4 Ambiti territoriali integrati (“Ati”) hanno superato il 50% di raccolta differenziata: oltre all’Ati 2, che aveva raggiunto questo obbiettivo già nel 2012, e che nel quarto trimestre del 2013 ha sfiorato addirittura il 60 per cento, anche l’Ati 1 per la prima volta ha superato questa soglia. Gli Ati 3 e 4 hanno conseguito un incremento più moderato, attestandosi intorno al 40%.
La media annuale dei Comuni con popolazione superiore a 10mila abitanti, nei quali si originano tre/quarti del quantitativo complessivo di rifiuti prodotti a livello regionale, è stata pari al 50,2 per cento. Tra questi, Umbertide, Bastia Umbra, Marsciano e Todi hanno superato l’obiettivo fissato dal Piano Regionale del 65% di raccolta differenziata. Perugia ha raggiunto il 59,1% come media annuale, salito al 61,5% nel quarto trimestre 2013. La media annuale 2013 di Terni si è fermata al solo 44 per cento. Complessivamente, 28 Comuni umbri hanno superato il 50 per cento, sei dei quali hanno oltrepassato l’obiettivo di Piano del 65 per cento.
Esaminando i risultati delle singole frazioni raccolte in forma differenziata, si è confermata la tendenza, già riscontrata negli ultimi anni, della crescita della raccolta dei rifiuti organici, oltre che di quella della plastica e del vetro.
“L’Umbria – conclude l’assessore Rometti – prosegue con successo nelle strategie, dettate dal Piano Regionale oltre che dalle norme statali e comunitarie, con l’obiettivo della progressiva marginalizzazione dell’utilizzo delle discariche, garantendo pertanto l’abbattimento dell’impatto ambientale del ciclo dei rifiuti e scongiurando nel medio e lungo periodo l’insorgere di possibili situazioni di criticità nello smaltimento dei rifiuti”.