Presentato il progetto europeo che coinvolge anche il CNR e mira alla messa a punto di un sistema per gestire senza rischi ambientali eventuali sversamenti di idrocarburi
Le informazioni ambientali provenienti dal Marine Core Service (Mcs) del programma europeo Gmes e dai sistemi nazionali di previsione del mare saranno utilizzate per comporre il “Sistema multi modello di previsione dello sversamento di idrocarburi”, un sistema di monitoraggio nel quale confluiranno anche i dati sulla diffusione delle macchie di idrocarburi, proveniente dalle piattaforme del sistema CleanSeaNet di Emsa e da quanto rilevato dalle navi. In caso di emergenza, quindi, gli utenti potranno disporre di una serie di informazioni in tempo reale per poter intervenire al meglio, ripristinando la sicurezza marittima e la tutela degli ecosistemi. «Il nostro obiettivo – spiega Alberto Ribotti, ricercatore dell’Iamc-Cnr di Oristano – è quello di rendere il sistema Medess-4ms un ponte tra i servizi offerti dal sistema europeo di monitoraggio dell’ambiente marino Mediterraneo Gmes-Mcs e gli utenti finali, beneficiando pienamente delle capacità dei sistemi marini nazionali di previsione già esistenti che derivano dal Mcs». Il servizio fornito dal progetto, inoltre, faciliterà anche l’attuazione della Direttiva 2005/35/CE sull’inquinamento dalle navi, sostenendo l’attività delle agenzie addette a rispondere alle emergenze legate all’inquinamento marino.