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Con Medess-4ms il mare è salvo

Presentato il progetto europeo che coinvolge anche il CNR e mira alla messa a punto di un sistema per gestire senza rischi ambientali eventuali sversamenti di idrocarburi

(Rinnovabili.it) – Prevenire i rischi marittimi e rafforzare la sicurezza in relazione all’inquinamento da idrocarburi nel Mediterraneo, utilizzando strumenti e servizi già esistenti. Sono questi gli obiettivi di Medess-4ms, il progetto coordinato dalla Marina Mercantile del Ministero cipriota delle Comunicazioni e dei lavori, che coinvolge 21 partner europei (tra cui anche il CNR che partecipa con l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero – Iamc di Oristano e l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima – Isac di Roma) nella messa a punto di un servizio capace di gestire eventuali sversamenti di idrocarburi in mare senza conseguenze per l’ambiente e la salute umana.

Le informazioni ambientali provenienti dal Marine Core Service (Mcs) del programma europeo Gmes e dai sistemi nazionali di previsione del mare saranno utilizzate per comporre il “Sistema multi modello di previsione dello sversamento di idrocarburi”, un sistema di monitoraggio nel quale confluiranno anche i dati sulla diffusione delle macchie di idrocarburi, proveniente dalle piattaforme del sistema CleanSeaNet di Emsa e da quanto rilevato dalle navi. In caso di emergenza, quindi, gli utenti potranno disporre di una serie di informazioni in tempo reale per poter intervenire al meglio, ripristinando la sicurezza marittima e la tutela degli ecosistemi. «Il nostro obiettivo – spiega Alberto Ribotti, ricercatore dell’Iamc-Cnr di Oristano – è quello di rendere il sistema Medess-4ms un ponte tra i servizi offerti dal sistema europeo di monitoraggio dell’ambiente marino Mediterraneo Gmes-Mcs e gli utenti finali, beneficiando pienamente delle capacità dei sistemi marini nazionali di previsione già esistenti che derivano dal Mcs». Il servizio fornito dal progetto, inoltre, faciliterà anche l’attuazione della Direttiva 2005/35/CE sull’inquinamento dalle navi, sostenendo l’attività delle agenzie addette a rispondere alle emergenze legate all’inquinamento marino.