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Comuni Ricicloni, l’edizione 2011 premia 1.290 realtà virtuose

Legambiente torna a premiare i Comuni Ricicloni e ad aggiudicarsi il podio per il secondo anno consecutivo è Ponte nelle Alpi, provincia di Belluno. Con 1.290 comuni insigniti per aver differenziato il 60% dei rifiuti l’Italia può ritenersi soddisfatta dei risultati raggiunti anche se la strada da fare risulta ancora molto lunga. Aggiungendo a questi le realtà che hanno differenziato almeno il 50% dei propri rifiuti i comuni virtuosi italiani toccano quota 1.738.
La maggiore concentrazione di realtà virtuose è come sempre al nord anche se sono ben 731 i comuni che ancora risultano “indisciplinati”.
“Come dimostra il caso di Napoli, quello della gestione dei rifiuti è un settore da non sottovalutare – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Nonostante i passi avanti compiuti e gli exploit di Salerno e dei capoluoghi sardi, descritti dal dossier presentato oggi, rimangono ancora ampie zone problematiche, soprattutto a carico delle metropoli, sulle quali è urgente investire. La strada da percorrere è evidentemente quella dell’estensione del porta a porta, della costruzione degli impianti di riciclaggio (a partire dall’organico), della diffusione delle politiche di prevenzione e della realizzazione, per i rifiuti residuali non altrimenti riciclabili, degli impianti di smaltimento finale”. Migliora Torino, anche se rimane comunque sotto la soglia di legge del 50% mentre vengono bocciate Roma e Napoli, dove la raccolta proprio non funziona.

Tra i comuni premiati un gran numero risulta far parte di consorzi che regolano la raccolta. “Il proliferare dei consorzi è la prova che fare sistema nel proprio territorio – ha detto Andrea Poggio, vice direttore nazionale di Legambiente – ha ricadute importanti sull’economia locale e nazionale, alimentando il commercio e il mercato dei materiali di cui si avvalgono migliaia di imprese che riutilizzano la materia prima. Inoltre, i comuni ricicloni, sottraendo quasi 7 milioni di tonnellate di rifiuti alla discarica, contribuiscono al contenimento di circa 3 milioni di tonnellate di CO2. Se si fosse reso necessario sostituire le materie riciclate con sostanze nuove e vergini da estrarre, fondere, raffinare per produrne di nuove, avremmo dovuto bruciare altri combustibili fossili. Anche questa è Green economy”.

Tra le regioni le posizioni migliori le hanno conquistate Veneto, con il 65,5% di comuni che hanno fatto della differenziata un modus vivendi, seguito ancora dal Friuli Venezia Giulia con il 34,2% e dal Trentino Alto Adige col 28,3%, con ben 30 comuni in più rispetto al 2010. Migliorano gli standard del centro dove le Marche segnano importanti traguardi e del sud, dove la differenziata inizia a farsi strada ma solo nelle regioni che negli scorsi anni avevano dimostrato interesse per il comparto, come la Sardegna (34 i comuni virtuosi) e a sorpresa la Campania con 48.

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