Rinnovabili

30 Comuni italiani nella Rete Europea delle Città Libere dai Pesticidi

 

Città Libere dai Pesticidi

 

La lotta ai pesticidi si concentra nelle aree verdi: parchi, campi sportivi, marciapiedi, aiuole

(Rinnovabili.it) – Trenta Comuni italiani fanno parte del Pesticide Action Network Europe, la Rete Europea delle Città Libere dai Pesticidi nata in Italia a novembre scorso con lo scopo di diffondere le buone pratiche riguardo l’uso dei pesticidi, riducendo al minimo l’uso di queste sostanze chimiche e promuovendo quelle alternative, sostenibili, naturali ed ecologiche. Il Pesticide Action Network è stato fondato nel 1982 e comprende oltre 600 organizzazioni non governative, ed istituzioni in oltre 60 paesi in tutto il mondo. “L’obiettivo principale del network – ha spiegato su Repubblica Michela Bilotta, coordinatrice per l’Italia di Pan Europe – è quello di creare una massa critica di Comuni europei che decidono di vietare l’utilizzo dei pesticidi chimici nelle aree verdi destinate alla popolazione. Si tratta di parchi, campi sportivi, marciapiedi, aiuole: tutti luoghi a uso e consumo dei cittadini. Non imponiamo un unico metodo alternativo all’impiego di sostanze chimiche. Alcuni Comuni hanno optato per il diserbo manuale, altri per il pirodiserbo. Altre città ancora utilizzano quali diserbanti naturali l’aceto o l’acido pelargonico. Richiedono forse maggiore manodopera e più tempo, ma i benefici a livello di sostenibilità ambientale sono enormi”.

 

Occhiobello, in provincia di Rovigo, è stato il primo Comune italiano ad aderire alla Rete Europea delle Città Libere dai Pesticidi, seguito da Belluno, Varese, Ragusa, Bolzano. Proprio lo scorso aprile è nata la partnership con l’Associazione Borghi Autentici d’Italia che ha portato all’inclusione nella Rete Europea delle Città Libere dai Pesticidi di altri 15 Comuni: Melpignano, Aggius, Cassano delle Murge, Copertino, Fallo, Galatone, Matino, Miglierina, Salve, Sorradile, Roseto Capo Spulico, Acquaviva delle Fonti, Biccari, Montesegale, Aradeo. Le città che decidono di aderire alla Rete devono firmare un protocollo in modo che i risultati conseguiti possano essere utilizzati anche per sostenere ulteriori adesioni a livello nazionale ed europeo. Si va da chi sta facendo sforzi per bandire i pesticidi dal proprio territorio a chi ha già eliminato l’uso di queste sostanze chimiche ma vuole vietarlo anche in aree agricole o vuole estendere le buone pratiche all’agricoltura biologica nel proprio territorio.

 

Un gesto che dimostra come in Italia molti Comuni stiano perseguendo la strada di una politica ambientale sostenibile, che abbia come obiettivo la protezione della salute dei propri cittadini e la biodiversità del proprio territorio. E chissà che il divieto arrivato proprio pochi giorni fa dalla Commissione europea circa l’uso dei pesticidi neonicotinoidi, tra i principali responsabili della scomparsa delle api, non porti altre città ad intraprendere questo percorso di sostenibilità. Tra gli obiettivi della Rete Europea delle Città Libere dai Pesticidi c’è riunire una massa critica di città impegnate ad eliminare l’uso dei pesticidi e fornire una piattaforma europea all’interno della quale condividere esperienze, pratiche e conoscenze, ricevendo un supporto reciproco.

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