La proposta del Commissario europeo alla salute, Vytenis Andiuakitis, tenta di salvare le sorti del glifosato, l’erbicida prediletto dalla Monsanto
(Rinnovabili.it) – Sì al glifosato in Europa per altri 12-18 mesi, in attesa che l’Autorità europea per le sostanze chimiche (ECHA) pubblichi la sua valutazione. È la proposta del Commissario europeo alla Salute e la Sicurezza alimentare, Vytenis Andiuakitis. Una proposta che il 6 giugno sarà sul tavolo del Comitato fitosanitario permanente (PAFF), l’organo tecnico presidiato da esperti nominati dagli Stati membri. La riunione non era prevista in calendario: dopo il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata nei due precedenti incontri (marzo e maggio), in base al calendario ottenuto da Rinnovabili.it non vi dovevano essere altri negoziati fino a metà luglio.
Così non è stato: il Comitato si troverà nuovamente tre settimane prima della scadenza dell’autorizzazione, prevista per il 30 giugno, della controversa sostanza base di centinaia di erbicidi utilizzati in tutto il mondo.
Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), il glifosato è un probabile cancerogeno. Secondo l’Autorità europea sulla sicurezza alimentare (EFSA), sarebbe invece improbabile. Tuttavia, gli studi scientifici analizzati dall’EFSA non sono stati pubblicati, perché condotti dalle stesse imprese che vendono il glifosato e coperti da segreto commerciale.
Dopo una sollevazione scientifica e popolare, il processo di ri-autorizzazione si è bloccato: quella che sembrava una formalità è diventata un caso al centro del dibattito sulle politiche ambientali e agricole dell’Unione europea. I gruppi in difesa dell’interesse pubblico chiedono che venga rispettato il principio di precauzione, e l’uso del diserbante non venga accordato. Ma la Commissione, sotto il fuoco di fila delle lobby e pressata dai funzionari USA impegnati nel negoziato TTIP, sta tentando una soluzione di compromesso.
Invece dei consueti 15 anni, propone di aspettare un anno e mezzo, finché non arriverà il parere dell’ECHA.
«Gli Stati membri che non desiderano utilizzare prodotti a base di glifosato hanno la possibilità di limitarne l’uso – ha detto il Commissario Andriuakits – Non hanno bisogno di nascondersi dietro la decisione della Commissione. Tuttavia, se non vi è l’approvazione dell’Ue, gli Stati membri non avranno più scelta: l’autorizzazione scade il primo luglio».
In pratica, il Commissario alla Salute chiede mano libera per commerciare senza restrizioni un prodotto potenzialmente cancerogeno in attesa di un secondo parere scientifico, che potrebbe presentare gli stessi conflitti di interessi della valutazione dell’EFSA. Dinanzi a questa prospettiva, il governo italiano dovrà prendere una posizione il prossimo 6 maggio. Negli ultimi due incontri del Comitato fitosanitario, gli esperti inviati da Roma hanno negato il loro consenso. Resta da vedere se saranno coerenti anche al terzo tentativo.