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Commercio e inquinamento, sei gradi di separazione

Dalla UE la nuova serie di indicatori globali per descrivere l'uso delle risorse naturali e l'emissione di inquinanti atmosferici in tutto il mondo, in relazione alla produzione, al consumo e alle attività commerciali

(Rinnovabili.it) – Quale paese del mondo ha l’impronta di carbonio più grande? Quante emissioni vengono rilasciate in Cina per la produzione di beni consumati altrove? Quanta acqua è utilizzata in Brasile per sostenere i consumi negli Stati Uniti? Quali paesi sono in cima alla lista dell’estrazione di risorse? A queste ed altre domande risponde la nuova serie di indicatori globali pubblicati dal Centro Comune di Ricerca (CCR) della Commissione Europea. Il “Global resources use and pollution” parte dalle analisi svolte del progetto World Input-Output Database (WIOD), i cui dati forniscono informazioni che descrivono l’uso delle risorse naturali e l’emissione di inquinanti atmosferici in tutto il mondo, in relazione alla produzione, al consumo e alle attività commerciali.

 

L’intervallo di tempo coperto è il periodo tra il 1995 e il 2008, e l’estensione geografica comprende l’UE-27, più Brasile, Cina, India, Giappone, Russia e Stati Uniti. Le informazioni presentate offre un approccio olistico per l’analisi degli impatti ambientali globali mettendo in relazione il consumo e la produzione, e tenendo conto dei flussi internazionali di beni e servizi. Nel dettaglio, la pubblicazione comprende tre gruppi di indicatori: quelli di «produzione» che comunicano l’utilizzo delle risorse come input primari (ossia l’estrazione interna di materiali o terreni coltivati) e le emissioni generate direttamente dalle attività economiche di ciascun paese; quelli del «consumo» che mostrano le risorse o l’inquinamento incorporato nella domanda interna finale di un paese, indipendentemente da dove queste risorse/ emissioni sono stati utilizzati/rilasciate; quelli del «commercio» che mostrano come le risorse e l’inquinamento sono incorporate nelle attività commerciali internazionali.