Comieco ha presentato a Roma il XVIII Rapporto Annuale Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone che mette l'italia in cima alla classifica europea
(Rinnovabili.it) – E’ stato presentato stamane a Roma il XVIII Rapporto Annuale Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone. L’Italia si conferma nuovamente eccellenza europea con numeri che fanno invidia e che parlano di 9 imballaggi recuperati su 10 immessi sul mercato per un tasso complessivo di recupero del 91,1% (3 milioni di tonnellate). La raccolta di carta e cartone pur avendo registrato nel 2012 un leggero calo del 2,3%, conseguenza anche della diminuzione dell’immesso sul mercato, manda segnali positivi per quanto riguarda il riciclo, pari all’84,5% in crescita del 6% sull’anno precedente.
Grazie alla collaborazione dei comuni convenzionati (71,8%) Comieco ha preso in gestione il circa 1,6 milioni di tonnellate di carta e cartone.
Dal 1999 al 2012, grazie ai risultati della raccolta differenziata, si è evitata la costruzione di ben 270 nuove discariche, 22 solo nel 2012, si legge nel comunicato stampa diffuso a margine della presentazione del Rapporto. E’ la raccolta procapite (48,9 kg) ad aver registrato un calo di circa 1,7 kg pro capite rispetto al 2011 anche se con leggere differenze tra Nord, Sud e Centro Italia.
La classifica nazionale mette al primo posto tra le regioni l’Emilia Romagna che nonostante il terremoto ha il valore di raccolta procapite maggiore dello Stivale con (81,5 Kg/ab), seguita da Trentino Alto Adige (80,2 kg/ab-anno) e Valle d’Aosta (75,9 kg/ab-anno).
“Occorre concludere l’iter di elaborazione e approvazione del Piano nazionale per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti previsto dalla direttiva europea, e definire indirizzi nazionali concreti per rispettare la gerarchia europea, promuovendo – oltre che la riduzione dei rifiuti – anche il riciclaggio e il recupero di energia e riducendo l’uso della discarica, con una adeguata dotazione di impianti. Dobbiamo cioè muovere passi importanti per il passaggio da una società dello smaltimento a quella del recupero. L’industria del riciclo va sostenuta con programmi di acquisti verdi delle pubbliche amministrazioni, sostenendo la ricerca applicata e l’innovazione. Rifiuti, dunque, non più solo come un problema da gestire ma come una risorsa economica da riutilizzare riducendo l’impatto sulle risorse naturali e quindi applicando quanto la direttiva europea prescrive con le quattro R di riduzione, riuso, riciclo, recupero di materia e di energia, lasciando solo la quota minima residuale in discarica” afferma Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
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