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Combustibili fossili: stop ai sussidi “inefficienti” entro il 2025

Combustibili fossili stop ai sussidi inefficienti entro il 2025

 

(Rinnovabili.it) – I sussidi pubblici «inefficienti» ai combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) dovrebbero essere interrotti entro il 2025. Lo hanno dichiarato i leader G7 venerdì sera, al termine del vertice. Per la prima volta, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Unione europea hanno preso l’impegno ed esortato tutti i Paesi ad eliminare le regalìe alle fossili entro un decennio.

«Dato che la produzione e l’utilizzo di energia rappresentano circa i due terzi delle emissioni globali di gas serra, riconosciamo il ruolo fondamentale che il settore energetico deve svolgere nella lotta contro il cambiamento climatico», si legge nella dichiarazione finale, rilasciata in conclusione del vertice in Giappone. L’impegno era già stato paventato dal G8 nel 2009, ma senza un limite temporale rimaneva nel campo delle buone intenzioni.

 

Combustibili fossili stop ai sussidi inefficienti entro il 2025 4Tuttavia, non si tratta di uno sforzo sovrumano: alcuni osservatori hanno già espresso rammarico per la decisione di spostare la data così in là nel tempo. Sarebbe meglio  smettere di sovvenzionare carbone, gas e petrolio entro il 2020, in contemporanea con l’entrata in auge delle misure contenute nell’accordo sul clima. Inoltre, l’aggettivo «inefficienti» lascia aperta una pletora di possibilità non definite agli Stati. La scappatoia potrebbe favorire le compagnie fossili rallentando ulteriormente la transizione. Secondo il Guardian, il termine potrebbe riferirsi a quelle sovvenzioni che si rivelano distorsive del mercato. L’OCSE stima che questo tipo di supporto all’interno dell’area valga 160-200 miliardi l’anno. Secondo il Fondo monetario internazionale, il totale dei sussidi si attesta a 5.300 miliardi di euro. Non un grande sforzo dunque, quello del G7. Fortunatamente, è stata eliminata una formulazione ancora peggiore, che avrebbe permesso il taglio dei sussidi solo per il consumo di combustibili fossili, e non per la produzione.

In generale, gli aiuti sembrano vivere un progressivo calo, anche se alcuni governi (tra cui il nostro), continuano a elargire centinaia di milioni alle industrie più inquinanti.

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