Iniziate oggi le operazioni di bonifica per contenere lo sversamento in mare di carburante in seguito allo scontro tra due navi in acque francesi tra Genova e la Corsica; sul posto anche una nave inviata dal Ministero dell’Ambiente
600 metri cubi è la stima del MATTM sullo sversamento in mare di carburante
(Rinnovabili.it) – Si cerca di contenere il più possibile lo sversamento in mare di carburante proveniente da una nave porta container cipriota, la CLS Virginia, che, secondo quanto riportato da Le Monde, si sarebbe scontrata con un traghetto tunisino, l’Ulysse, in acque francesi. La collisione, infatti, sarebbe avvenuta la mattina di domenica 7 ottobre in mare tra Genova e la Corsica, con condizioni meteorologiche e di navigazione buone: mare poco mosso e vento di 7 nodi. Non ci sarebbero feriti, ma al momento la situazione che preoccupa di più è proprio lo sversamento in mare di carburante proveniente dalla nave cipriota, che starebbe inquinando un’area lunga 4 chilometri e larga 100 metri. Da quanto si sa, si sarebbe danneggiata la stiva della nave porta container e da lì ci sarebbe la fuoriuscita di carburante.
Stando a quanto riportato dal quotidiano francese, le operazioni di bonifica al largo di Capo Corso, dove pare sia avvenuta la collisione, sono iniziate questa mattina e dovrebbero durare diversi giorni. Sul posto al momento ci sono due navi francesi, mentre il Ministero dell’Ambiente italiano fa sapere di aver inviato in acque francesi una nave della Guardia Costiera con biologi a bordo e strumentazione ambientale. L’assistenza offerta dall’Italia è in piena linea con l’accordo Ramogepol, concluso tra Francia, Monaco e Italia per combattere l’inquinamento marino accidentale nel Mediterraneo. L’implementazione di questo accordo è piuttosto rara, ma capita che venga chiamato in causa. “Si stima una fuoriuscita di carburante di 600 metri cubi – ha scritto in un post su Facebook il MATTM – vi teniamo aggiornati”. Le stime sullo sversamento in mare di carburante della prefettura marittima francese, invece, sarebbero più basse: da 40 a 200 metri cubi.
Adesso si lavora per prevenire il più possibile ogni nuovo rilascio di carburante dalla stiva della nave porta container danneggiata e di recuperare il carburante ormai disperso in mare. A quanto pare il vento avrebbe dislocato l’area interessata dallo sversamento di carburante; un portavoce della prefettura marina francese ha riferito a Le Figaro che la macchia di carburante in mare è spinta dal vento verso Nord-Ovest e si starebbe di fatto allontanando dalle coste corse. In parallelo, informano le autorità marittime, si cercherà di trainare e scortare le navi in un porto e si procederà ad aprire un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità individuali e collettive.