(Rinnovabili.it) – Il ghiacciaio Zachariae Isstrom, nel nord est della Groenlandia, contiene tanta acqua da far innalzare il livello del mare di mezzo metro in tutto il mondo. E sta collassando con una rapidità sconcertante a causa del riscaldamento globale. Secondo uno studio statunitense pubblicato su Science, la massa ghiacciata si sta frammentando in grandi iceberg e questo fa sì che il tasso a cui si sta ritirando sia tre volte maggiore rispetto agli anni precedenti il 2012. Stando ai calcoli della ricerca, ora l’isola gelata si muove a un ritmo di 125 metri l’anno.
Il processo è complesso: Zacharie Isstrom viene eroso sia dall’aria calda che ne scioglie la parte emersa in superficie, ma anche dalle correnti oceaniche. Queste ultime, proprio come l’aria, vengono riscaldate dal global warming, e raschiano inesorabilmente la parte sommersa del ghiacciaio. L’acqua che passa dallo stato solido a quello liquido, ogni anno, è quantificabile in 4,5 miliardi di tonnellate.
«La perdita di ghiaccio sta avvenendo rapidamente in termini glaciologici, ma lentamente in termini umani» spiega John Padel, dell’Università del Kansas, tra gli autori del lavoro finito su Science. Il suo team ha preso in esame immagini aeree e satellitari del ghiacciaio negli ultimi 40 anni: questo genere di indagine ha permesso ai ricercatori di notare segni di instabilità a partire dal 2000. Dal 2000 al 2012, ha cominciato a muoversi più rapidamente, e dal 2012 ha accelerato di circa 125 metri all’anno. Il ghiacciaio è probabile che continui a ritirarsi al ritmo attuale per altri 20 o 30 anni, sottraendo alla Groenlandia un enorme striscia di territorio. Il tempo, adesso stringe: secondo il ricercatore dell’Università del Cansas, «nel giro di poche generazioni la perdita di ghiaccio potrebbe fare una differenza sostanziale nell’innalzamento del livello del mare».