Tante sigle diverse, insieme con un unico obiettivo: contrastare i cambiamenti climatici dando vita a una coalizione italiana per la COP 21 e oltre
Sollecitare l’azione contro i cambiamenti climatici creando un fronte comune nella lotta: questo l’obiettivo che contraddistingue la Coalizione italiana Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima, il nuovo fronte di mobilitazione in vista della COP 21. A dicembre, infatti, la Conferenza delle parti dell’UNFCCC radunerà allo stesso tavolo i rappresentanti di oltre 190 Paesi con l’obiettivo di raggiungere un accordo globale sulla riduzione dei gas serra. Un appuntamento necessario e imprescindibile che oggi più che mai ha bisogno della pressione della società tutta affinché i delegati non manchino l‘obiettivo, cedendo alle resistenze guidate dalle lobby delle vecchie fonti energetiche. E l’approccio della nuova Coalizione italiana Parigi 2015, a cui hanno già aderito 50 realtà e associazioni (tra cui anche Rinnovabili.it), parte esattamente da qui: dal condividere l’obiettivo di costruire iniziative e mobilitazioni comuni e diffuse, così da raggiungere la massima sensibilizzazione possibile sulla lotta ai cambiamenti climatici.
Un fronte comune all’interno del quale tutte le sigle, nonostante siano diverse per storia, cultura, obiettivi e ragioni sociali, si ritroveranno per organizzare eventi nazionali e territoriali e sollecitare all’azione climatica. Ma non solo. La Coalizione si muoverà anche lungo altre due direttrici: interloquendo con il governo italiano e con l’Unione Europea perché assumano posizioni utili in sede di COP 21 e attraverso iniziative di comunicazione mirate ad avvicinare l’opinione pubblica ad argomento spesso e volentieri, poco conosciuto.
“I cambiamenti climatici rappresentano oggi un’emergenza globale e locale, che mette a rischio la vita di persone, specie ed ecosistemi – si legge nel documento approvato dalla Coalizione -. In pericolo c’è la sicurezza di intere popolazioni in ogni area del pianeta, costi economici, difficoltà crescenti nell’accesso all’acqua, riduzione della produzione agricola, aggravamento delle condizioni di povertà e nuove cause di conflitto e di fuga: oggi si pongono esplicitamente questioni di giustizia climatica nel mondo”.
La “Giusta Transizione” e il processo di eco-conversione
Nel contesto di mobilitazione partecipata, le associazioni sono concordi nell’organizzare azioni che affrontino la questione a 360°: favorendo la conversione del modello agricolo verso il biologico e valorizzando il contributo dell’agricoltura alla riduzione delle emissioni; bloccando il programma governativo di sviluppo delle trivellazioni, avviando la costruzione nei diversi settori industriali di un modello produttivo che acceleri la transizione energetica in corso, garantendo i livelli occupazionali, per un futuro pulito, efficiente e rinnovabile.
La Coalizione Italiana Parigi 2015 chiede inoltre il riconoscimento formale della ‘Just Transition’ come parte integrante del quadro politico che l’UE adotterà per il post 2020.
“Per noi oggi è necessario e urgente agire perché, grazie alla pressione dell’opinione pubblica e delle organizzazioni della società civile, si riesca a strappare un accordo legalmente vincolante e in linea con le indicazioni della comunità scientifica – dichiarano le associazioni della coalizione -. Per questo è nata la Coalizione italiana “Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima”, perché Parigi apra un percorso concreto e condiviso da tutti i Paesi, nel quadro di una responsabilità comune e differenziata in rapporto al contributo storicamente dato alle emissioni di CO2. Vogliamo arrivare con una grande partecipazione alle mobilitazioni internazionali del 28 novembre prima e di dicembre a Parigi poi”.