Rinnovabili • CO2, gli USA stabiliscono i limiti per i nuovi impianti Rinnovabili • CO2, gli USA stabiliscono i limiti per i nuovi impianti

CO2, gli USA stabiliscono i limiti per i nuovi impianti

L’EPA ha annunciato il regolamento che stabilisce limiti severi per la quantità di carbonio che può essere generato dalle nuove centrali elettriche attirando le dure critiche e le minacce legali del settore del carbone

CO2, gli USA stabiliscono i limiti per i nuovi impianti(Rinnovabili.it) – Gli sforzi per combattere l’inquinamento atmosferico negli States sembrano dare i primi frutti. Secondo uno studio della Brigham Youth University dal 1990 al 2010 il numero di decessi e malattie direttamente riconducibili all’inquinamento dell’aria sarebbe infatti diminuito del 35%. Per proseguire su questa linea, l’amministrazione Obama fa sapere di aver pronti precisi limiti emissivi da applicare ai nuovi impianti energetici. L’Environmental Protection Agency (EPA) ha, infatti, annunciato oggi i Clean Air Act standard che verranno applicati alle nuove centrali elettriche costruite negli Stati Uniti.

 

Secondo la proposta, i grandi impianti a gas naturale dovranno tenersi entro un limite di circa 453 kg di anidride carbonica per megawattora, mentre le centrali a gas più piccole e quelle a carbone entro il limite dei 498 kg di CO2 per ogni megawattora, pur riconoscendogli – spiega l’EPA – una certa “flessibilità operativa” nel raggiungimento di tali livelli.

 

“Il cambiamento climatico è una delle sfide più significative per la salute pubblica del nostro tempo. Ora siamo in grado di rallentare gli effetti del climate change e di adempiere al nostro obbligo di garantire un ambiente sicuro e sano per i nostri figli “, ha commentato il direttore dell’EPA Gina McCarthy. “Queste norme potranno anche suscitare l’innovazione di cui abbiamo bisogno per costruire la prossima generazione di centrali elettriche, aiutando a far crescere un’economia energetica più sostenibile e pulita”.

 

Secondo le nuove norme, inoltre ogni nuovo impianto a carbone costruito negli Stati Uniti dovrà dotarsi di tecnologia CCS (carbon caapture and storage). Ed è proprio qui che i critici, industria del carbone in primis, mostrano le unghie contro la proposta. Nonostante la fiducia riposta dall’Agenzia ambientale, chi è contrario alla proposta, sostiene che tali target siano impossibili da raggiungere soprattutto se si scommette su una tecnologia ancora lontana dalla fase commerciale E che ad oggi possa contare un solo impianto sperimentale in USA.

Successivo

Rinnovabili ed accumulo, il no del GSE