(Rinnovabili.it) – Tra il 2003 e il 2013 il livello di concentrazione nell’aria di anidride carbonica (CO2) è aumentato dello 0,5% e il metano dello 0,3/0,5%. Le cause sarebbero da ricercarsi principalmente nelle attività antropiche come confermato anche dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea). I risultati, ottenuti grazie alla collaborazione tra l’ESA e il satellite giapponese per l’osservazione dei gas serra ‘GOSAT’, saranno presentati la prossima settimana presso il Living Planet Symposium per dimostrare che l’aumento di anidride carbonica degli ultimi dieci anni è dovuto all’uso di carbone, petrolio o gas, mentre la crescita del metano deriva anche dalle emanazioni delle zone umide o di combustione della biomassa. Il direttore del progetto sui gas a effetto serra entro il Climate Change Initiative dell’ESA, Michael Buchwitz, ha specificato che le immagini satellitari hanno fornito informazioni sulle variazioni geografiche e temporali di questi composti che “aumentano la temperatura globale del pianeta”.
In questo senso, Buchwitz spiegato che nel caso dell’anidride carbonica le fluttuazioni stagionali sono più intense a causa delle variazioni nella fotosintesi della vegetazione. In particolare le variazioni sono risultate più intense nella metà settentrionale della Terra dove le foreste catturano in estate la CO2 e la rilasciano in inverno.
A tal proposito lo scienziato del Centro di Ricerca della Commissione Europea dell’Ispra, Peter Bergamaschi, ha sottolineato l’importanza di avere queste immagini satellitari perché avere “dettagliati modelli spaziali delle emissioni di metano a livello globale potrebbe essere utile per misurarne l’estensione di superficie.”