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CO2 RESA, il vino è green in poche mosse

CO2 RESA(Rinnovabili.it) – A pochi mesi dalla nascita il registro CO2 RESA già conta la presenza di 13 tra le maggiori aziende vitivinicole green. Il primo registro in Europa dedicato alla valorizzazione dei crediti di carbonio sul mercato volontario del settore agroalimentare, che ad oggi produce il 18,8% del totale delle emissioni nazionali.

Le aziende iscritte vantano tutte una serie di iniziative e programmi impegnati nella riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalla propria produzione perseguendo così l’obiettivo dello sviluppo sostenibile e della tutela ambientale. Tutte le società si sono anche occupate di inventariare le proprie emissioni sull’intero ciclo di vita del prodotto attraverso l’approccio LCA-Life Cycle Assessment calcolando anche la Carbon footprint aziendale per poi procedere all’elaborazione di un piano aziendale studiato appositamente studiato per rendere più green le aziende. Le realtà potranno quindi scegliere tra 3 tipi di interventi andando così ad ottenere crediti di carbonio attraverso l’istallazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili, la realizzazione di corridoi ecologici che migliorano le condizioni delle aree agricole attraverso la piantumazione di siepi e piccoli boschi oppure l’impiego del biochar per  favorire l’assorbimento della CO2 emessa.

 

Siamo molto soddisfatti – ha detto Pietro Bonato, Consigliere Delegato di Valoritaliadell’ottimo risultato raggiunto e della risposta immediata da parte delle aziende che hanno deciso di iscriversi al primo Registro europeo, un progetto avviato solamente pochi mesi fa, per contabilizzare le emissioni di CO2 nel settore vitivinicolo. Era, infatti, necessario offrire al comparto, che al momento è uno dei più sensibili alla riduzione di CO2, uno strumento in grado di misurare gli sforzi attuati e soprattutto di darne evidenza al mercato. In ragione della forte vocazione all’export delle aziende, abbiamo fatto in modo che il Registro certifichi gli obiettivi di salvaguardia ambientale, imposti dall’Europa, e le azioni di compensazione dei gas climalteranti emessi nel ciclo produttivo. Ci auguriamo che altre aziende rispondano a questa nuova sfida così da accrescere la competitività internazionale di una delle più significative produzioni di eccellenza italiane”. 

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