(Rinnovabili.it) – Nonostante l’aumento delle emissioni globali di anidride carbonica continui a raggiungere, anno dopo anno, nuovi e preoccupanti record, il tasso di crescita sembra aver tirato il freno a mano. Una buona notizia che emerge oggi dal nuovo rapporto dell’Agenzia di valutazione Ambientale olandese e del Centro comune di ricerca della Commissione europea. Secondo gli autori della relazione, lo scorso anno si è chiuso con un valore di 34,5 miliardi di tonnellate di CO2, l’1,1% in più rispetto il 2011. Il nuovo record negativo va tuttavia inquadrato in un’ottica particolare; sempre nel 2012, infatti, l’economia mondiale è cresciuta del 3,5% e il tasso d’incremento medio dell’anidride carbonica ha fatto marcia indietro rispetto a quello dell’anno precedente di 1,8 punti percentuali.
Questo, spiegano gli autori, non solo suggerisce una rottura nel legame tra crescita economica globale e aumento delle emissioni, ma evidenzia anche l’importante transizione innescatasi verso un maggiore utilizzo delle fonti rinnovabili, che rappresentano oggi il 2,4% del mix energetico globale. Il rapporto afferma anche che la tendenza del 2012 potrebbe preludere un rallentamento “permanente” delle emissioni di CO2 o perlomeno fino a quando Cina, Stati Uniti ed Europa continueranno a tagliare il consumo totale di energia e ad aumentare la quantità di rinnovabili impiegate.
Queste tre potenze rimangono tuttavia responsabili del 55% delle emissioni totali di CO2 a livello mondiale: la Cina (29% del totale) è cresciuta del 3%, gli Usa (16% del totale) hanno registrato un decremento del 4% e l’Unione europea (11%) del 1,6%.