Lo hanno rivelato gli scienziati di Harvard: l'aumento dei livelli di CO2 previsto per il 2050 impoverirà il valore nutritivo di mais, grano, soia e riso
(Rinnovabili.it) – Sono numerose le popolazioni mondiali che vivono cibandosi quasi esclusivamente di riso, mais, soia e grano. E’ proprio a loro che l’opinione pubblica sta pensando in un momento storico in cui il cambiamento climatico e l’innalzamento della temperatura stanno danneggiando le colture e minacciando la sicurezza alimentare. Meno nutrienti della carne, i cibi sopra elencati oltre a diminuire per quantità potrebbero subire modifiche del contenuto di nutrienti, cambiamenti dovuti ad un aumento delle percentuali di CO2 in atmosfera come ha rivelato uno studio pubblicato questa settimana su Nature.
“Abbiamo scoperto che i livelli crescenti di CO2 si ripercuotono sulla nutrizione umana, riducendo i livelli di importanti nutrienti in molte colture alimentari di base”, ha detto l’autore principale dello studio, il prof. Samuel Myers della Harvard University, negli Stati Uniti. “Dal punto di vista della salute, il ferro e lo zinco sono estremamente importanti”. Quasi un terzo della popolazione mondiale già soffre di carenze di ferro e zinco, e secondo questo nuovo studio, i livelli crescenti di CO2 starebbero peggiorando le cose.
Per arrivare a tali conclusioni il team di scienziati statunitensi ha esaminato le percentuali di nutrienti di colture in campi con livelli ambientali di CO2 con prodotti ottenuti aumentando la CO2 in maniera artificiale e portandola ai livelli previsti per il 2050.
Sarebbe un meccanismo biologico sconosciuto la causa delle variazioni delle percentuali di zinco (-9%) e di ferro (-5%) nel grano, che ha dimostrato anche di possedere il 6% in meno di proteine mentre il riso aveva il 3% in meno di zinco, il 5% in meno di ferro e l’8% in meno di proteine con livelli simili per il mais e la soia.
Ma mentre la riduzione delle percentuali di proteine non comporta danni per la salute le modifiche dei livelli di zinco e ferro possono causare importanti sindromi metaboliche, diabete, cardiopatie e ictus.