Il ministro dell’ambiente ha accusato Regione ed enti locali di ostacolare le soluzioni proposte dal commissario di governo per la creazione di una nuova discarica
La chiusura della discarica di Malagrotta, appuntamento inderogabile per l’amministrazione territoriale, potrebbe lasciare la capitale senza gestione dei rifiuti dal 1° gennaio del 2013. I mesi a disposizione per cercare una soluzione definitiva e condivisa tra potere centrale e potere locale sembrano essere arrivati a un punto di stallo sulla gestione del ciclo integrale dei rifiuti di Roma: Regione e istituzioni locali contestano il sito per la discarica di servizio individuato dal commissario, prefetto Goffredo Sottile, senza mettere sul tavolo proposte alternative né aver applicato misure per l’incremento repentino della quota di differenziata.
Una situazione “inaccettabile”, secondo il ministro dell’ambiente Corrado Clini, che accusa Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma d’aver condiviso, “tardivamente e solo molto parzialmente”, le indicazioni del Dicastero a cui le amministrazioni stesse avevano chiesto di subentrare con poteri commissariali e di aver “osteggiato” tutte le soluzioni individuate dal prefetto Sottile.
Clini suggerirà di adottare “misure straordinarie non negoziabili con la Regione e le istituzioni locali, in linea con le direttive europee e le leggi nazionali, per la gestione del ciclo integrale dei rifiuti di Roma”. In questo contesto, spiega il ministro in una nota stampa “l’ipotesi di trasferire i rifiuti urbani di Roma in impianti all’estero potrà essere considerata solo dopo aver definito il sistema integrato di misure che dovrà essere adottato per allineare Roma agli standard europei, e solo dopo avere accertato la possibilità di utilizzare temporaneamente altri impianti disponibili in Italia”.
La situazione capitolina potrebbe secondo alcuni replicare l’emergenza di Napoli e far recapitare all’indirizzo italiano un multa salata. “La raccolta differenziata è ancora a livelli molto bassi” e “il pretrattamento dei rifiuti copre ancora meno del 75% del totale, ed espone l’Italia a una sanzione molto onerosa perché la UE ha aperto da tempo una procedura di infrazione contro l’Italia per il conferimento in discarica di rifiuti non trattati”. In tal senso il Governo punta da tempo ad avviare un piano che porti il riciclaggio al 50% entro il 2014, rispetto all’attuale 25%, destinando alla discarica – a patto di avere finalmente il nuovo sito – soltanto il 40% dei rifiuti trattati.