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Clini: economia e salute i punti caldi dell’Ilva

In attesa dell'incontro di oggi pomeriggio Clini conferma che il suo interesse per l'Ilva si traduce nella salvaguardia della salute del cittadino, dell'ambiente, ma anche dell'economia italiana

(Rinnovabili.it) – Per assicurare uno sviluppo veramente sostenibile l’Europa deve asseganre all’ambiente il ruolo centrale. Forza trainante della nuova economia e volano di crescita l’ambiente è infatti il protagonista d’onore della direttiva europea sulla prevenzione e il controllo dell’inquinamento, la setta direttiva che ha introdotto l’AIA delle attività industriali (l’Autorizzazione Integrata Ambientale) che obbliga l’impiego da parte delle aziende delle migliori tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale dei cicli di produzione.

In questo contesto si inserisce a pieno carico il risanamento ambientale dell’Ilva di Taranto. Obbligando l’azienda a dotarsi delle tecnologie necessarie per la riduzione dell’inquinamento prodotto gli impianti potrebbero adeguarsi in tempi brevi agli standard ambientali e tecnologici richiesti dall’Europa. In questo modo sarebbero assicurate la salvaguardia dell’ambiente e della salute, insieme al consolidamento del ruolo industriale del più grande centro siderurgico europeo; la realizzazione di un precedente nella UE per tutti i competitori europei di Ilva, che saranno costretti ad adeguarsi altrettanto rapidamente a standards che attualmente non sono né applicati né rispettati negli stabilimenti siderurgici europei.

Nel caso in cui l’Ilva non si adeguasse sarà necessaria la chiusura dello stabilimento, ha precisato il ministro dell’ambiente Corrado Clini. Se così fosse l’Italia perderebbe uno dei grandi poli siderurgici dando la possibilità alla concorrenza straniera di arricchirsi.

“Possiamo supporre che gruppi industriali europei ed extraeuropei abbiano buoni motivi per sperare che la nostra iniziativa non abbia successo, e certamente hanno molti strumenti per influenzare negativamente l’esito del nostro lavoro. Alleato di questi veri “poteri forti” è nei fatti il retrobottega della politica italiana. A Taranto l’impegno del governo è infatti condiviso da una larga maggioranza, e spicca il ruolo del presidente della Regione Puglia Vendola. Si tratta evidentemente di una convergenza che preoccupa chi, per ragioni di bottega elettorale, ha bisogno del conflitto politico e istituzionale”

ha specificato Clini sottolineando che chi lo sta accusando di andare contro la salute dei cittadini dimentica l’aspetto economico di una simile vicenda, anch’esso d ivitale importanza per la comunità, e per questo non trascurabile.

“Oggi sono a Taranto per dialogare con le associazioni ambientaliste, incontrare i custodi nominati dalla Procura della Repubblica, accertare l’impegno dell’impresa ad investire per il risanamento ambientale degli impianti. E per confermare a tutti l’impegno di concludere l’istruttoria per la nuova AIA entro il 30 settembre”.

All’incontro sono state invitate anche Legambiente Taranto, Altamarea, Associazione ‘Caino non tocchi piu’ Abele’, Associazione esposti amianto e altri rischi onlus, Societa’ Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale-Simili, Greenpeace, Studenti per Taranto.