(Rinnovabili.it) – L’aumento del livello del mare, l’alternanza di episodi di siccità con intense piogge, la crescita del numero e della forza di cicloni e altri fenomeni climatici devastanti potrebbero causare lo spostamento di 95 milioni di bengalesi entro il 2040.
In un nuovo rapporto recentemente pubblicato e intitolato “La tempesta dell’esodo“, gli esperti dell’Istituto Unnayan Onneshan hanno pronosticato che solo le incursioni marine obbligheranno a ritirarsi in zone con altitudine superiore circa 39 milioni di persone.
La topografia deltizia del Bangladesh infatti lo rende estremamente vulnerabile all’aumento del livello del mare, all’erosione provocata dal fiume e ai cicloni, mentre il nord del paese, con un’altitudine superiore, è maggiormente soggetto a periodi di siccità.
Bersagliati quindi dalle conseguenze di differenti variabili climatiche, agricoltori e pescatori del luogo sono quindi costretti a cambiare continuamente luogo di residenza per mettere al sicuro la famiglia e il bestiame. Tali spostamenti, si legge nello studio, potrebbero interessare 22 milioni di persone nel 2020, 48 milioni nel 2030, e gli oltre 95 milioni di profughi entro il 2040. A confermare la teoria anche un precedente rapporto dell’Onu, che ha previsto, entro la metà del secolo, la scomparsa per avanzamento delle acque del 17% della superficie del Bangladesh, con il conseguente esodo delle popolazioni verso l’interno del paese.