La stima del report del CDP: le 215 maggiori aziende mondiali prevedono di spendere quasi 1 triliardo per far fronte a temperature estreme, variabilità del clima e compensazione per le emissioni di gas serra.
Le multinazionali intervistate vedono anche un potenziale guadagno di 2,1 triliardi se il sistema economico dovesse evolvere rapidamente in linea con le nuove istanze ambientali
(Rinnovabili.it) – L’emergenza climatica potrebbe costare miliardi di euro ad alcune delle più grandi multinazionali mondiali, ma potrebbe anche rappresentare una grande opportunità di guadagno se gestita con lungimiranza: sono le principali indicazioni che scaturiscono dall’ultimo report del CDP, un gruppo inglese di investitori, consulenti ed esperti che periodicamente indagano le strategie delle maggiori imprese industriali e commerciali rispetto la sfida rappresentata dal climate change.
Secondo l’ultimo studio del CDP, una volta conosciuto come Carbon Disclosure Project, le 215 maggiori compagnie mondiali (aziende come Apple, Microsoft, Uniliever, UBS, Nestlé, China Mobile, Inosys, Sony, BHP, etc.) prevedono complessivamente una spesa extra per i rispettivi business di 970 miliardi di dollari necessari a fronteggiare fenomeni come temperature estreme, clima imprevedibile e aumento dei costi per i carbon credit, le compensazioni economiche da versare per ogni tonnellata di gas serra emessa nel processo produttivo.
Quasi la metà di questo esborso forzato è visto come “virtualmente certo” da parte delle compagnie intervistate dal CDP.
L’analisi del CDP si basa su questionari rivolti ai rappresentanti delle grandi compagnie mondiali: sta alle multinazionali, quindi, decidere quali dati rendere pubblici e quali invece mantenere riservati. Se da una parte il report del gruppo britannico non può avere un valore ufficiale, dall’altra serve a stimolare il confronto tra aziende virtuose e non, oltre che ad accendere i riflettori sulle strategie commerciali da adottare per rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico.
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Le aziende intervistate vedono anche i possibili vantaggi derivanti dal rapido cambiamento degli orizzonti di mercato: trend come la costante crescita nella domanda di veicoli elettrici o la possibilità d’investire direttamente nelle energie rinnovabili potrebbero garantire guadagni fino a 2,1 triliardi di dollari, oltre il doppio del capitale a rischio causa climate change.
A puntare le opportunità del cambiamento sono soprattutto le compagnie energetiche e quelle di estrazione e distribuzione di carburanti: secondo l’analisi del CDP, il settore vedrebbe fino a 140 miliardi di dollari di potenziali guadagni grazie alla rimodulazione del mercato in un’ottica più sostenibile a fronte di un rischio di perdite di 25 miliardi di dollari.
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