Il climate change finisce (di nuovo) in tribunale
(Rinnovabili.it) – Sapevano da anni che le loro attività avrebbe potuto influenzare il clima accelerando il riscaldamento globale, ma hanno taciuto tutto e continuato come se nulla fosse. Per questo motivo le città californiane di San Francisco e Oakland hanno deciso di citare in giudizio cinque colossi del comparto petrolifero. Chevron Corp, ConocoPhillips, Exxon Mobil Corp, BP Plc e Royal Dutch Shell Plc sono state chiamate dalle due municipalità a rispondere della connessione fra i loro bussiness e i rischi legati al climate change.
Le azioni legali, depositate rispettivamente nei tribunali statali di San Francisco e della Contea di Alameda, affermavano che le cinque compagnie abbiano commesso un reato contro la comunità, chiedendo pertanto che contribuiscano finanziariamente alla realizzazione di infrastrutture contro l’innalzamento dei livelli del mare. Secondo un comunicato stampa, rilasciato dai funzionari di San Francisco, l’atto ricalcherebbe quello che negli anni ’80 permise di avviare una serie di cause legali contro l’industria del tabacco, portando, fra sentenze e accordi extragiudiziali, a oltre 300 miliardi di dollari in risarcimenti.
“Come le aziende del tabacco […] questi accusati hanno creato in maniera consapevole e sconsiderata un disturbo dell’ordine pubblico che sta causando danni e che ne rischia, in futuro, di catastrofici sulla vita e le proprietà degli esseri umani”, si legge nella nota stampa.
Non è la prima volta che si cerca di intentare una causa contro le compagnie petrolifere in tema di climate change. Marin County e San Mateo e Imperial Beach, in California, hanno depositato a luglio 2017 azioni legali molto simili e, nel 2016, i procuratori di New York e del Massachusetts sono riusciti a portare la Exxon in tribunale con l’accusa di aver ingannato per decenni gli investitori sui possibili rischi dei cambiamenti climatici.
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L’arma legale si sta affinando e sebbene ad oggi siano pochi i risultati, secondo un sondaggio realizzato dal Sabin Center for Climate Change Law della Columbia University, in tutto il mondo ci sono attualmente 884 cause aperte su questioni climatiche. “Più di 170 Paesi del mondo riconoscono il diritto dei cittadini a un ambiente pulito – spiega Michael Burger, direttore esecutivo del Sabin Center – e la giurisprudenza sta cercando di tenere il passo”.