(Rinnovabili.it) – E’ noto che le barriere coralline siano uno degli ecosistemi più fragili e minacciate dalle conseguenze del climate change. Un nuovo studio sembra però voler confutare quanto ripetuto dall’opinione scientifica dichiarando che questi universi sono in realtà molto più resistenti di quanto pensiamo.
Un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista Science ha identificato popolazioni di corallo che potrebbero essere resistenti ai cambiamenti climatici. I ricercatori hanno preso in esame il corallo Acropora hyacinthus nelle Samoa americane dichiarandone l’elevata resistenza riscontrando la loro capacità di acclimatazione e adattamento all’aumento della temperatura dell’acqua. In sintesi lo studio ha rivelato che in meno di 24 mesi l’acclimatazione raggiunge la stessa tolleranza al calore che ci si aspetterebbe da una forte selezione naturale in molte generazioni di questi organismi longevi offrendo una speranza a quanti credevano che le barriere coralline avessero oramai i giorni contati.
“I nostri risultati mostrano sia l’acclimatazione a breve termine sia l’adattamento a lungo termine della resistenza del clima. L’aggiunta di queste capacità di adattamento degli ecosistemi modello dovrebbe rallentare le previsioni di scomparsa per gli ecosistemi della barriera corallina” hanno dichiarato gli autori dello studio.
Secondo la rivista Nature, le temperature incontrate dal corallo nelle Samoa Americane potrebbero uccidere la maggior parte delle barriere coralline, ed è per questo che è interessante per il team di ricercatori valutare le condizioni delle colonie di corallo presenti in queste acque e tentarne l’impianto in zone che si stanno impoverendo per favorire la rinascita degli ecosistemi marini con l’obiettivo ultimo di lanciare un programma di “evoluzione umana assistita” creando coralli resistenti in vivai controllati per poi procedere al posizionamento in aree colpite dal climate change.