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Clima, temperature su di 1,5 °C già nel 2020

Clima, temperature su di 1,5 °C già nel 2020 2

 

(Rinnovabili.it) – La crescita della domanda di energia a livello mondiale potrebbe causare un aumento delle temperature di 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali già nel 2020. E tutte le promesse sul clima da parte dei leader internazionali? E gli obiettivi dell’accordo raggiunto in seno alla COP 21? Carta straccia, secondo due ricercatori australiani che hanno prodotto l’articolo scientifico pubblicato sulla rivista Plos One. Il team, ha utilizzato un modello basato su tre indicatori: previsioni a medio-lungo termine della crescita economica, aumento demografico e consumo di energia pro capite.

È la prima volta che questo tipo di modelli include il consumo energetico delle persone per effettuare previsioni sull’aumento delle emissioni e delle temperature globali. L’uso di energia è più che raddoppiato dal 1950 ad oggi.

 

Clima, temperature su di 1,5 °C già nel 2020 3I calcoli dei ricercatori dicono che la soglia dei +2 °C rispetto al periodo antecedente la rivoluzione industriale verrà sfondata già nel 2030. La Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, conclusa a dicembre 2015, ha fissato come target prioritario un aumento del riscaldamento globale molto inferiore ai 2 °C, compiendo ogni sforzo per evitare di superare 1,5 °C. I tempi per rispettare queste buone intenzioni, secondo i risultati degli scienziati australiani, non esistono. In realtà, essi sostengono che lo studio sia un ulteriore sprone ad abbandonare i combustibili fossili in tempi record, rimpiazzandoli con energie rinnovabili. L’efficienza energetica non è sufficiente a interrompere l’aumento delle emissioni, sostengono gli esperti. Servono soluzioni definitive: stando ai trend attuali, il consumo di energia potrebbe aumentare di 6 volte entro il 2050. Questo parametro, combinato con una crescita economica del 3,9% l’anno (la media degli ultimi 60 anni) e una popolazione mondiale di 9 miliardi entro metà secolo, rappresenta un mix devastante.

 

«Sarebbe necessario un massiccio aumento nel consumo di energia per alleviare la povertà di quasi il 50% della popolazione mondiale, che vive con meno di 2,5 dollari al giorno», ha detto Liam Wagner, ricercatore della Griffith University che ha elaborato il modello insieme a Ben Hankamer (Queensland University).

«Abbiamo una scelta: lasciare le persone in situazione di povertà e di corsa verso il riscaldamento globale attraverso un maggiore uso di combustibili fossili, oppure passare rapidamente alle fonti rinnovabili».

Come suggerimento, i ricercatori hanno detto che una misura cost-neutral da mettere in campo potrebbe essere l’immediato trasferimento di 500 miliardi di dollari di sussidi dalle fonti fossili alle energie pulite.

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