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Clima, senza stop al carbone sforeremo i 2°C

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Clima, senza stop al carbone sforeremo i 2°C

 

(Rinnovabili.it) – Stiamo facendo troppo poco per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. L’allarme – l’ennesimo – questa volta arriva direttamente dalla Banca mondiale, alla vigilia del prossimo summit globale sul clima al via il 7 novembre a Marrakesh. Secondo il presidente Jim Yong Kim, con i piani attuali di nuove centrali a carbone è impossibile tagliare davvero le emissioni di CO2 per mantenere l’aumento delle temperature al di sotto della soglia dei 2°C.

Durante un incontro tenuto a Washington, Kim ha puntato il dito contro le resistenze ad abbandonare le fonti fossili più inquinanti, in particolare per quanto riguarda il continente asiatico. “Molti Paesi vogliono andare nella giusta direzione. Possiamo e dobbiamo aiutarli a trovare soluzioni per le rinnovabili e l’efficienza energetica così che possano arrivare al phase out del carbone”, ha detto Kim.

 

carboneIn realtà la tirata d’orecchi fa correre immediatamente il pensiero alla Cina, che nonostante i record di GW installati nell’eolico (sulla carta: le pale restano ferme la maggior parte del tempo, o non immettono elettricità nella rete nazionale) ha in programma di aprire nuove centrali a carbone. Pechino quest’anno ha annunciato che il consumo è in calo, ma allo stesso tempo si prepara ad aumentare la capacità di generazione.

Un controsenso che fa apparire l’ultima tornata di controlli sugli sforamenti delle emissioni una semplice operazione cosmetica. La Cina infatti ha avviato ispezioni in 4.600 miniere, concluse con la revoca dei certificati di sicurezza per 28 siti, mentre altri 286 sono stati costretti a bloccare i lavori. Inoltre, oggi le autorità hanno fatto sapere di aver comminato super-multe a 173 aziende dell’acciaio per aver violato le norme ambientali sforando il tetto di emissioni.

Oltre al carbone, il presidente della Banca mondiale ha auspicato che si raggiunga un accordo per bandire gli HFC, idrofluorocarburi usati per la refrigerazioni con un potere climalterante 10mila volte maggiore della CO2, in discussione proprio in questi giorni. Ma per centrare gli obiettivi sul clima, per Kim è necessario puntare soprattutto sugli investimenti nelle infrastrutture in paesi in via di sviluppo e sui finanziamenti climatici. “Senza uno sviluppo guidato dalle esigenze del clima, i cambiamenti climatici ridurranno più di 100 milioni di persone in estrema povertà entro il 2030”, ha aggiunto.

Investimenti e finanziamenti climatici che sarebbero previsti dall’Accordo di Parigi (nella sezione non vincolante del patto), ma che fino a questo momento o non si sono visti, o non sono stati destinati nelle aree dove l’emergenza è maggiore, come hanno denunciato di recente 48 Stati tra i più poveri e i più colpiti dai cambiamenti climatici del pianeta.

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