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Clima: ecco le proposte europee per la COP21

Clima ecco le proposte europee per la COP21

 

(Rinnovabili.it) – A Parigi l’Unione europea chiederà un taglio delle emissioni del 60%. L’impegno comunitario è contenuto in un documento, reso pubblico poche ore fa dalla Commissione europea, che traccia la cosiddetta “Road to Paris 2015”, la strada per la COP21 sul clima di dicembre. Le proposte della Commissione sono il primo passo – l’ultima parola sarà del Consiglio europeo – ma offrono un’idea dell’accordo che Bruxelles spera di raggiungere a Parigi.

 

Il documento sostiene che i governi dovrebbero tagliare le emissioni di gas serra almeno di un 60% (rispetto ai valori del 2010) entro il 2050. I Paesi del G20 dovrebbero tirare la volata e aderire a questa proposta, secondo la Commissione. In particolare Cina e USA. Se il vecchio continente è responsabile del 9% delle emissioni globali, le altre due potenze fanno peggio: 24% il Dragone e 12% gli Stati Uniti.

Ma una riduzione del 60% sui livelli del 2010, rappresenta un misero 50% su quelli del 1990, anno di riferimento per tutti i Pacchetti clima-energia finora adottati dall’Unione. Se resterà su questi standard, lo sforzo chiesto dalla Commissione sarà esattamente quello richiesto da un report dell’IPCC nel 2007, e oggi considerato obsoleto.

L’esecutivo comunitario chiede poi che le Nazioni Unite si incarichino di una verifica quinquennale dei progressi fatti a livello globale, per fornire dati e prospettive sulla capacità o meno del pianeta di evitare un riscaldamento globale superiore ai 2°C. I funzionari europei dicono anche di aspettarsi che tutte le principali economie – tra cui l’India, il Brasile e l’Arabia Saudita – adotteranno obiettivi di riduzione del carbonio entro il 2025.

Clima ecco le proposte europee per la COP21-

 

E i Paesi in via di sviluppo? Bruxelles glissa sull’impegno in loro favore. Nel documento di indirizzo per la COP21, promette che si impegnerà «presto» a dare ulteriori garanzie sui finanziamenti post-2020 per adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Ma il Green Climate Fund fino ad ora è stato riempito con 10 miliardi di promesse sui 100 miliardi di dollari da versare entro il 2020. Senza i finanziamenti pattuiti, le basi di un accordo potrebbero sgretolarsi prima ancora di arrivare a Parigi.

In un comunicato, il Commissario per il Clima e l’Energia, Miguel Arias Cañete, ha definito le proposte «ambiziose» e dichiarato che l’Europa dimostra ancora una volta di fare da apripista.

«Siamo i primi a definire chiaramente il nostro obiettivo per Parigi. Ora spetta agli altri Paesi del G20, in particolare la Cina e gli Stati Uniti, mostrare al mondo che anche loro vogliono un accordo che vale la carta su cui è stampato – ha detto Cañete – Nessuno vuole una trattativa frenetica all’ultimo minuto, quindi i governi dovrebbero mostrare le proprie carte al più presto».

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