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Clima: Oxfam punta i riflettori sui danni alle popolazioni

Il clima continua a cambiare e a subirne le conseguenze più devastanti sono le popolazioni povere. Oxfam in vista di New York ricorda l'importanza di agire

clima(Rinnovabili.it) – Sono numerose le conseguenze negative del cambiamento climatico, disastri che possono anche essere evidenziati in base al loro valore economico. Lo ha messo in evidenza l’Oxfam, dichiarando che negli ultimi 5 anni i disastri climatici sono costati al mondo quasi 500 miliardi di dollari e l’aumento della fame nel mondo. Un tema importante, che non può essere trascurato, e che al vertice Onu di New York dovrà essere al centro dei negoziati, con il timore generale però che non si riesca a fare abbastanza per fermare il clima che cambia.

I dati, contenuti nel rapporto “Il summit del rinvio?” evidenzia come negli ultimi 5 anni più di 650 milioni di persone sono state colpite dai disastri legati al clima e 112.000 hanno perso la vita. Ad essere più vulnerabili sono i poveri, che per primi subiscono, tra le altre,  le conseguenze dei danni alle coltivazioni e l’aumento dei prezzi alimentari.

 

Tante le speranze riversate nel vertice Onu di Ban Ki-Moon, tante le speranze affinché si possano trovare soluzioni davvero utili a limitare la sofferenza della popolazione  anche se l’Oxfam è convinta che le imprese non siano ancora pronti ad invertire la rotta.

“I ​​leader mondiali si stanno comportando come se avessimo ancora tempo per giocare, – spiega il direttore esecutivo di Oxfam International Winnie Byanyima – ma in realtà stanno giocando con la vita delle persone. Il cambiamento climatico sta producendo i suoi effetti ora, distrugge tantissime vite e affama sempre più persone nel mondo. I costi stanno aumentando e il ritardo potrà solo peggiorare la situazione”.

Altra tematica da affrontare il fondo da 100 miliardi di dollari che le maggiori economie hanno deciso di donare entro il 2020 in favore dei paesi in via di siluppo per supportarne la crescita sostenibile ma che ancora non è stato organizzato.

Oxfam chiede quindi “che il vertice sul clima di Ban Ki-moon spinga i governi a prendere nuovi impegni per fermare l’innalzamento della temperatura di 2°C, arrivare nel breve termine ad una riduzione delle emissioni in atmosfera, e giungere alla definizione di nuovi standard, che permettano l’eliminazione graduale delle emissioni dei combustibili fossili fino al loro completo azzeramento nella seconda metà del secolo”.

 

Per dimostrare il proprio impegno anche Oxfam aderisce alla manifestazione organizzata a Roma il 21 settembre in occasione della Giornata Mondiale della lotta contro i Cambiamenti Climatici.

“Da tutto il mondo Oxfam aderirà alla Giornata Mondiale di mobilitazione per spingere i nostri leader ad azioni concrete di contrasto ai cambiamenti climatici. – aggiunge la direttrice del dipartimento campagne di Oxfam Italia, Elisa BacciottiC’è urgente bisogno di politiche pubbliche e di pratiche nel settore privato che riducano drasticamente le emissioni di CO2, incentivino il risparmio energetico e abbandonino la strada delle fonti fossili promuovendo invece le energie rinnovabili purché rispondenti a criteri di sostenibilità sociale e ambientale. Virtualmente uniti alla People’s Climate March di New York saremo presenti anche a Roma insieme ad altre organizzazioni della società civile italiana e ai tanti cittadini impegnati perché vi sia un reale cambio di rotta per salvare il nostro pianeta e il nostro futuro”.