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Clima: l’obiettivo del Canada dimentica le sabbie bituminose

Un taglio del 30% della CO2 entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Lo sforzo del Canada sul clima non sfiora nemmeno le sabbie bituminose

Clima l’obiettivo del Canada dimentica le sabbie bituminose_

(Rinnovabili.it) – Il Canada ha stabilito i suoi obiettivi di taglio delle emissioni, con i quali si presenterà alla conferenza sul clima di Parigi a fine novembre. Nonostante siano arrivati oltre i tempi previsti dall’ONU – che si aspettava un impegno di tutto il mondo entro il 31 marzo – la nazione arriva comunque prima di molti altri colossi dell’inquinamento. Il target canadese è piuttosto conservativo: prevede una riduzione della CO2 del 30% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005. È più debole rispetto all’obiettivo europeo, che immagina di ridurre, sempre al 2030, le emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990. Ma la cosa peggiore, è che non tocca nemmeno di striscio uno dei settori più inquinanti del mondo: quello dell’estrazione di petrolio da sabbie bituminose.

La strategia del Paese è quella di utilizzare una serie di regolamenti per ridurre le emissioni di metano da parte dell’industria petrolifera e del gas, aumentare l’utilizzo del gas naturale per la generazione di energia elettrica e imporre tetti alle sostanze chimiche emettitrici di gas serra, come i fertilizzanti azotati.

La costruzione di centrali termoelettriche a carbone tradizionali è già vietata in Canada: il governo sta pensionando gli impianti esistenti che non utilizzano la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS). Le emissioni del Paese, nel 2013, sono scese soltanto del 3,1% rispetto ai livelli del 2005. Eppure il premier, Steven Harper, aveva promesso entro un calo del 17%, che non si è verificato (ecco perché).

Clima l’obiettivo del Canada dimentica le sabbie bituminose

Leona Aglukkaq, ministro dell’ambiente, ha detto in una dichiarazione che il nuovo obiettivo sottolinea l’impegno del Canada di ridurre le emissioni e lavorare con gli altri Paesi per stabilire un accordo internazionale sul clima nel corso della COP 21 di Parigi.

I critici sostengono invece che l’impegno non sia sufficientemente ambizioso, in quanto non si propone di ridurre le emissioni derivanti dall’estrazione del petrolio da sabbie bituminose in Alberta. Questa industria, altamente impattante sull’ambiente, presenta anche fortissimi impatti sul clima. Secondo i dati del Dipartimento di Stato USA, emetterebbe CO2 fino al 17% in più rispetto al processo di estrazione del petrolio convenzionale.