Da sempre alla quota maggiore di CO2 viene associata una temperatura atmosferica più elevata. Ma lo studio del team californiano rivela che nel Miocene alle alte temperature corrispondeva una quota minima di anidride carbonica
(Rinnovabili.it) – Il clima è più sensibile al biossido di carbonio rispetto al passato. Fino ad oggi gli studi incentrati sul clima della Terra hanno documentato una forte correlazione tra la temperatura globale e l’anidride carbonica atmosferica; ciò significa che nei periodi caldi le alte concentrazioni di CO2 persistono, mentre nei periodi più freddi si registrano livelli più bassi di gas.
Ma in un recente numero della rivista Nature un gruppo di paleoclimatici ha rivelato che tra i 12 e i 5 milioni di anni fa le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera erano dimezzate come rivelato dalle analisi effettuate sui sedimenti recuperati dal fondi del mare, datati nel tardo Miocene. Durante questa Era le terre dell’emisfero nord erano quasi libere dai ghiacci e la temperatura globale era decisamente più calda rispetto ad oggi.
Durante questo periodo, le temperature in tutta una vasta area del Nord Pacifico erano tra i 9 e i 14 gradi Celsius più elevate di oggi, mentre il biossido di carbonio è rimasto in basse concentrazioni, segnando valori vicini a quelli registrati prima della Rivoluzione Industriale.
La ricerca ha dimostrato infatti che negli ultimi 5 milioni di anni i cambiamenti nella cirolazione oceanica hanno permesso una variazione anche nella concentrazione di gas nell’atmosfera, con la certezza che l’attuale clima risponde in maniera differente e più rapida ai cambiamenti dei livelli di biossido di carbonio rispetto a 12 mln di anni fa. “Questo lavoro rappresenta un importante passo avanti nella comprensione di come il clima passato della Terra possa essere utilizzato per prevedere le future tendenze climatiche”, afferma Jamie Allan, direttore del programma della National Science Foundation (NSF) presso la Divisione Scienze Oceaniche, che ha finanziato la ricerca. “Nel tardo Miocene, ci deve essere stato qualche altro motivo per il quale il mondo doveva essere così caldo”. Una possibilità è che modelli di circolazione oceanica su larga scala, determinati dalla forma molto diversa dei bacini oceanici, hanno permesso alle temperature calde di persistere nonostante i bassi livelli di biossido di carbonio. “L’Oceano Pacifico nel tardo Miocene era molto caldo”, hanno affermato i ricercatori e il termoclino, il confine che separa le acque superficiali più calde dalle acque più fredde sottostanti, era molto più profondo che nel presente. Il termoclino profondo è forse stato la causa di una distribuzione differente del vapore acqueo e della conseguente formazione di nubi in grado di mantenere elevata la temperatura sulla superficie terrestre.
“Questo studio sottolinea l’importanza della circolazione oceanica nel determinare le differenti condizioni climatiche”, ha dichiarato Christina Ravel, coautrice della ricerca. “E ci dice che il sistema climatico della Terra si è evoluto, e che la sensibilità del clima è forse a un livello più alto.”