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Clima: la lobby del carbone fa pressioni su Papa Francesco

Un team di sedicenti scienziati del clima approderà domani a Roma per convincere Papa Francesco che il cambiamento climatico non esiste

Clima la lobby del carbone fa pressioni su papa Francesco

 

(Rinnovabili.it) – Gli scienziati pagati dalle compagnie fossili in missione da Papa Francesco per dissuaderlo dal prendere posizione sul clima. È l’estremo tentativo della lobby americana della dirty energy, che ha inviato un team di climatologi in Vaticano «per informare il pontefice della verità sulla scienza del clima» e convincerlo che «non c’è nessuna crisi del riscaldamento globale». Il gruppo di prezzolati esperti viene dall’Heartland Insitute, un think tank conservatore con sede a Chicago, la cui missione è tentare di screditare la scienza ufficiale in riferimento ai rischi del cambiamento climatico. L’arrivo della delegazione negazionista è previsto domani, in coincidenza con il workshop sul clima organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano, al quale parteciperà anche il segretario dell’ONU, Ban Ki Moon.

 

Clima la lobby del carbone fa pressioni su papa Francesco-

 

«Anche se il cuore di Papa Francesco è sicuramente nel posto giusto – ha dichiarato Joseph Bast, presidente di Heartland – farebbe un cattivo servizio al suo gregge e al mondo intero mettendo la sua autorità morale al servizio dell’agenda sul clima delle Nazioni Unite, priva di basi scientifiche».

Un portavoce ha aggiunto che «i cattolici dovrebbero esaminare da sé le evidenze, e capire che il Santo Padre è un’autorità in materia spirituale, non scientifica».

Contestando la scientificità delle tesi che sottolineano l’esistenza del cambiamento climatico, gli inviati dell’Heartland non sembrano tener conto del fatto che un sondaggio su 2.013 articoli scientifici peer-reviewed ha fatto emergere una maggioranza schiacciante (il 97.1%) di prove che il riscaldamento globale ha origini antropiche.

 

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La spinta di lobby sul Vaticano si sta intensificando in queste settimane per tentare di dissuadere il Papa dal produrre la attesa enciclica sull’ambiente e il clima prevista tra giugno e luglio. Il documento costituirà le basi per la presa di posizione della Chiesa in vista dei negoziati della COP 21 di Parigi, un testo che potenzialmente può far presa su più di un miliardo di fedeli. Numeri che spaventano l’industria energetica, già ampiamente screditata presso l’opinione pubblica eppure ancora capace di tirare i fili di governi e istituzioni in tutto il mondo.

La retorica utilizzata è sempre la stessa: per uscire dalla povertà, è necessario e imprescindibile fare affidamento su carbone e petrolio, fonti sicure e affidabili per i Paesi in via di sviluppo. Con questa cantilena tenteranno di ipnotizzare anche il Papa.