I ghiacciai raggiungendo i mari e gli oceani rilasciano un quantitativo di acqua che ne innalza il livello. Le previsioni sono state mappate in un documento pubblicato sulla rivista Science
(Rinnovabili.it) – Alcuni ghiacciai della Groenlandia si stanno muovendo più velocemente del 30% rispetto a 10 anni fa. Le conseguenze si registrano nell’innalzamento del livello globale dei mari, come ha evidenziato un gruppo di ricercatori dopo aver monitorato le grandi calotte della Groenlandia e dell’Antartide per valutare di che entità fosse l’impatto antropico del cambiamento climatico. Composti da neve compatta, questi ghiacciai si spostano verso il mare, e quando giungono a destinazione scaricano l’acqua negli oceani e quindi più velocemente si muovono, più rapido è l’afflusso di nuova acqua e l’innalzamento degli oceani.
Dallo studio, pubblicato sulla rivista Science si evince inoltre che non tutti ghiaccia si muovono alla stessa velocità come annunciato da Twila Moon e dal gruppo di autori dell’Università di Washington che hanno lavorato congiuntamente ai ricercatori dell’Università di Stato dell’Ohio. Mentre i ghiaccia che si spostano in aree senza sbocchi al mare si spostano dai 30 ai 325 metri l’anno le masse che vanno verso i mari arrivano a percorrere fino a 7 chilometri. Rilevazioni che hanno preso in considerazione oltre 200 ghiacciai hanno quindi fatto registrare un aumento della velocità di scivolamento superiore del 30% riospetto al decennio precendente.
Tali spostamenti di masse d’acqua, hanno fatto notare gli esperti, sarebbero sufficienti ad inondare parte della costa del Golfo degli Stati Uniti, Alaska, Italia, Francia, Inghilterra, Scozia, Danimarca, Brasile, India, Sri Lanka, Bangladesh, Cina, Giappone, la penisola coreana, il Sud-Est asiatico e l’Australia, seguendo i dati contenuti nelle mappe di innalzamento del livello del mare del Center for Remote Sensing of Ice Sheets, ma non prima del 2100.
“Quello che la gente ha realmente bisogno di sapere è: come cambierà il livello del mare vicino casa mia?” ha specificato uno degli autori, Joshua Willis, in un’intervista telefonica. Per capirlo, ha detto, gli scienziati non solo devono capire la situazione della fusione dei ghiacciai su scala globale, ma aggiungere anche fattori determinanti come il vento, la geologia, la temperatura dell’acqua e anche la gravità che possono avere forti impatti in aree specifiche.