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Clima: El Niño si intensifica, nel 2015 impatti senza precedenti

Secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale El Niño aumenterà la sua intensità entro la fine dell'anno. Interagendo con il cambiamento climatico avrà affetti imprevedibili

Clima: El Niño si intensifica, nel 2015 impatti senza precedenti

 

(Rinnovabili.it) – Erano almeno 15 anni che non si assisteva ad una forza climatica così sconvolgente. Parliamo di El Niño, fenomeno metrologico che interessa le atmosfere e le acque dell’Oceano Pacifico, causa inondazioni, siccità e una lunga serie di possibili perturbazioni. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) il 2015 sarà un anno da record: il fenomeno, che si verifica normalmente nei mesi di dicembre e gennaio (in media ogni cinque anni) dovrebbe intensificare ulteriormente la propria forza raggiungendo un livello di intensità pari a quelli registrati nel 1972-73, 1982-83 e 1997-98 ma con effetti probabilmente peggiori. Per definizione si è in presenza di El-Niño quando la superficie della parte centrale dell’Oceano Pacifico manifesta un incremento della temperatura di almeno 0,5 °C per un periodo di tempo non inferiore ai 5 mesi. Questa però, avverte il WMO, ci si aspetta che le medie trimestrali raggiungano un picco di oltre 2 gradi sulle normali temperature.

 

Perché gli impatti dovrebbero esser peggiori stavolta rispetto ai record toccati negli anni passati? Perché, come spiega il segretario generale dell’Organizzazione Michel Jarraud “questo evento sta avvenendo in un contesto senza precedenti. Il nostro pianeta ha subito un’alterazione drammatica a causa del cambiamento climatico, della tendenza generale verso un riscaldamento dell’oceano, della perdita di ghiaccio nell’Artico e di oltre un milione di chilometri quadrati di copertura innevata estiva nell’emisfero nord”. La combinazione tra El Niño e il cambiamento climatico in atto potrebbe fa sì che i due fenomeni interagiscano modificandosi a vicenda “in modalità che non abbiamo mai sperimentato”.

 

L’allarme era già stato lanciato questa estate da NOAA, ossia il National Oceanic and Atmospheric Administration che allora avvertiva : “Ci potrebbe essere un aspetto positivo in quanto, finalmente si avrebbero delle piogge, anche al di sopra della norma, dalla California centrale fino alla Florida e questo potrebbe sollevare la popolazione da una siccità che dura da quattro anni e che sta mettendo in ginocchio la regione. Al contrario, le Montagne Rocciose, i Grandi Laghi, l’Alaska e le Hawaii potrebbero soffrire di mancanza di precipitazioni ed essere interessati da un periodo di clima più caldo”.

Gli impatti non saranno ovviamente limitati al Nord America. Nel Sud-Est Asiatico, El Niño è tipicamente associato a siccità e quest’anno ha contribuito in Indonesia a peggiorare gli incendi scoppiati sul territorio; in Asia e Africa meridionale, si ritiene abbia giocato un ruolo chiave nella scarsità di precipitazioni mentre in Sud America porta un aumento delle alluvioni.