(Rinnovabili.it) – I trasporti sono un capitolo imprescindibile sul quale l’Europa deve intervenire per raggiungere i suoi obiettivi sul clima per il 2030. Lo afferma il nuovo rapporto di Transport & Environment, organizzazione con sede a Bruxelles impegnata nel monitoraggio del settore trasportistico europeo. Se non verranno fissati standard di efficienza dei consumi per auto, furgoni e camion, gli impegni per affrontare il riscaldamento globale cadranno nel vuoto, sostiene T&E. Nuove regole per rendere tutti i veicoli meno impattanti sull’ambiente porterebbero risultati concreti.
Lo scenario è stato tracciato dalla riunione dei capi di Stato europei ad ottobre 2014. Da quel vertice sono usciti i nuovi impegni per le emissioni: quelle gestite dal meccanismo ETS, da qui al 2030, devono subire un taglio del 43%, mentre quelle al di fuori dovranno essere ridotte del 30% (rispetto sempre al 2005). Quest’ultimo target dovrebbe diventare vincolante a seguito di una proposta della Commissione Europea, attesa per il 2016. Tra le emissioni “non-ETS”, il trasporto occupa la fetta più importante. Tenendo conto di questo panorama, Transport & Environment ha definito tre possibili target, per il taglio delle emissioni di CO2 nel settore: 20, 30 e 40% rispetto ai livelli del 2005. Poi, ha calcolato in che modo una implementazione delle misure di efficienza energetica potrebbe aiutare a raggiungere gli obiettivi, sia a livello europeo che a livello nazionale.
Lo scenario più ambizioso, che prevede un taglio del 40% di questa CO2 prodotta dai trasporti (quindi non-ETS) vedrebbe calare le emissioni del comparto da 952 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti del 2005 a 570 nel 2030. Senza azioni aggiuntive, cioè continuando business as usual, nel 2030 ci troveremmo invece a 535 Mt. Attualmente i limiti fissati dall’Ue sono di 130 grammi di CO2 per km per il 2015 (nel 2014 la media era già di 123,4), fino a 95 grammi CO2/km per il 2021. I furgoni hanno un tetto di 175 grammi di CO2 per km entro il 2017, già raggiunto l’anno scorso, e di 147 grammi di CO2/km entro il 2020. Nessun limite invece è stato ancora fissato per i mezzi pesanti.
Ma il T&E denuncia che i costruttori stanno facendo lobby su Bruxelles per rinviare qualsiasi nuovo standard di efficienza dei consumi a dopo il 2030. Se la Commissione Europea dovesse piegarsi, per ottenere la riduzione necessaria delle emissioni nei trasporti gli Stati membri dovrebbero impiegare altre misure nazionali, come le accise sulla benzina o i pedaggi stradali. «La nostra ricerca mostra un semplice fatto: senza parametri di efficienza dei consumi per auto, furgoni e camion, i Paesi Ue avranno difficoltà a centrare i loro target per il 2030», afferma William Todts di T&E. Se invece l’Europa riuscisse a rendere ancora più performanti i motori in circolazione, «i target per il clima potranno essere raggiunti con un sistema che va a beneficio dell’economia e dell’ambiente».