(Rinnovabili.it) – Uno studio condotto dai ricercatori dell’Universidad Complutense de Madrid (UCM) in collaborazione con l’Università della California di Santa Barbara rivela che dopo un intenso periodo di siccità l’arrivo della pioggia scatena dal suolo un notevole rilascio di CO2, fenomeno dovuto a cause fisiche e metaboliche. Il processo, conosciuto dagli esperti come “Effetto betulla”, sarebbe prodotto dall’improvviso tornare a respirare del terreno, che influenza il cambiamento climatico soprattutto negli ecosistemi mediterranei, dove sono frequenti i periodi di siccità durante la stagione estiva e gli scrosci temporaleschi alla fine della bella stagione.
Nonostante tale fenomeno sia noto sin dal 1024 per merito degli studi condotti dal russo A.N. Lebedyantsev, da allora molti i tasselli si sono aggiunti alla teoria che spiega l’effetto betulla. Perfezionando la teoria sono stati coinvolti fenomeni biologico-metabolici determinati dall’arrivo della pioggia, tra cui un improvviso aumento della biomassa microbica, il consumo di massa di diverse sostanze tra cui gli osmoliti di protezione prodotti dai microorganismi durante l’adattamento alla siccità e il consumo rapido di microorganismi senza vita reidratati dalla pioggia.
I ricercatori analizzando diversi campioni di terreno hanno scoperto che la diversa composizione e struttura portano a diversi modi di respirare e quindi emettere CO2 dopo la bagnatura, notando che i terreni, successivamente alla rottura degli aggregati, rilasciano dopo la pioggia un maggiore quantitativo di biossido di carbonio rispetto ai terreni la cui struttura di stabilità non è stata compromessa.